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Tari, commercianti spremuti (+300%)

Lecco (Lècch) - Con la Tari, tassa sui rifiuti del governo Letta, le imprese pagheranno il 300% in più. L'allarme giunge dal direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva, che protesta e parla di «costi fuori da ogni logica».

DIABOLICA PERSEVERANZA. «Non ci siamo proprio! – si lamenta Riva - Sembra incredibile che dopo tutto il polverone e le proteste relative alla Tares questo esecutivo abbia avuto il coraggio di riproporre lo stesso schema che inevitabilmente provocherà incrementi ingiustificati. Errare è umano, perseverare è diabolico».

ORTOFRUTTA E PESCHERIE +650%. «Stando alla ricerca dell’ufficio studi di Confcommercio - continua - l’aumento medio dei costi supererà il 300% per alcune tipologie commerciali. In particolare, in Lombardia gli aumenti saranno ancora più salati, come nel caso dei negozi di ortofrutta, pescherie, fiori e piante (+650%), delle discoteche (+690%), dei ristoranti e pizzerie (+480%)».

PESANTE PENALIZZAZIONE. Secondo Riva, l'aggravio di costi «palesemente fuori da ogni logica e opportunità» deriva essenzialmente dall'adozione di criteri presuntivi e non dalla reale quantità di rifiuti prodotta. «Si tratta - conclude - di una pesante penalizzazione per il sistema delle imprese, che impone la necessità di rivedere al più presto la struttura dell'attuale sistema di prelievo. Purtroppo l’appello di Confcommercio, lanciato già ai tempi del varo della Tares, è rimasto finora inascoltato”.

28 gennaio 2014