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In tutto il Lecchese 70 cinghiali, però la polizia ne uccide ancora

RIMASTI 70 CINGHIALI. Lecco - Sono rimasti solo una settantina i cinghiali che ancora sopravvivono nei boschi lecchesi. Lo rivela un censimento appena effettuato dalla Provincia di Lecco, ma la Polizia provinciale continua a ucciderne su richiesta di abitanti e coltivatori che lamentano danni prodotti dagli ungulati.

FEMMINA UCCISA. Pochi giorni fa, il tirassegno degli agenti provinciale con l'abbattimento di 6 capi nell'Alto lago. A questi si aggiunge l'uccisione di un altro esemplare, un cinghiale femmina di circa 30 kg, ammazzato nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 settembre, in località Laghetto di Colico. Il corpo dell'animale è stato trasferito presso la cella frigorifera di Dervio di proprietà del Comprensorio Alpi lecchesi

IL CENSIMENTO. Nel frattempo gli agenti del Nucleo faunistico della Polizia provinciale hanno effettuato un censimento di massima in base alle segnalazioni e con l'ausilio di foto-trapppole posizionate in Alto lago e in Valvarrone, rilevando una settantina di esemplari: una decina a Colico, una trentina in Valvarrone e una trentina tra Dervio e Vestreno.

ONDA EMOTIVA. Cifre contenute, a dispetto di quanti invocano la "soluzione finale" contro gli ungulati, come sottolinea l’assessore provinciale Carlo Signorelli: "La provincia - afferma - ha affrontato concretamente nelle ultime settimane questo fenomeno, intervenendo prontamente in base alle segnalazioni pervenute, che sono sempre molto utili. Questo censimento di massima smentisce altri numeri circolati sull'onda emotiva dei danni riscontrati e ci permetterà di attuare altre strategie e interventi mirati, a tutela delle coltivazioni agricole e delle proprietà dei privati cittadini”.

21 settembre 2013