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A Lecco non si beve più l'arsenico Batteri nell'acqua di Bellano

Lecco - Tendenziale miglioramento della qualità dell’acqua destinata al consumo umano, con interventi che hanno posto fine agli sforamenti dei parametri limite dell'arsenico, per quanto riguarda gli acquedotti situati nei distretti di Merate e Lecco. Permane critica, invece, la situazione degli acquedotti ubicati nel distretto di Bellano, dove si rilevano contaminazioni da batteri che si trovano nel suolo o nelle feci.

Chiaroscuri nella relazione sulla "Qualità delle acque potabili della provincia di Lecco 2004-2012" redatta dalla locale Asl ed inviata a tutti i sindaci della provincia. Dall'indagine scientifica, coordinata da Angelo Ferraroli, si evidenzia che la tendenza al miglioramento della qualità dell’acqua destinata al consumo umano, interrotta negli anni 2010 e 2011, è ripresa nel 2012, anno in cui si osservano i migliori valori di sempre. Un’analisi separata è stata condotta per quanto riguarda gli aspetti microbiologici e chimici.

Le analisi microbiologiche, spiega la relazione, sono mirate a determinare la presenza di batteri cosiddetti indicatori. Questi segnalano che "l’acqua viene contaminata o da batteri che si trovano nel suolo o da batteri presenti nel materiale fecale (fogne, pozzi perdenti, pascoli…), che va ad infiltrarsi nell’acquifero. La loro presenza nell’acqua erogata per il consumo umano è in genere dovuta alla vulnerabilità delle falde acquifere, alla vetustà delle reti e al cattivo stato di manutenzione delle stesse".

"La contaminazione microbiologica dell’acqua con batteri indicatori di origine fecale, (escherichia coli ed enterococco) che determina un giudizio di acqua non potabile, non è una problematica che coinvolge tutto il territorio dell’Asl, ma quasi esclusivamente i territori montani e quindi prevalentemente negli acquedotti situati nel distretto di Bellano". Qui, sottolinea l'Asl, "la situazione rimane tuttora critica. Comunque si assiste, dopo il peggioramento della qualità osservato nel 2010 e 2011, ad un miglioramento nell’anno successivo che trova conferma nei primi dati 2013".

Restano, poi, da considerare i cosiddetti parametri chimici. Nel nostro territorio, si tratta del superamento del parametro arsenico. Un inquinamento dovuto a cause naturali: questo metallo si trova nelle rocce attraversate dalla falda acquifera. Su questo fronte si registrano le note positive della ricerca: nel corso del 2013, infatti, non si sono osservati superamenti del limite per il parametro arsenico. Un successo degli interventi attuati dall’ente gestore, che hanno risolto il problema.

Ultima questione, la presenza di cianobatteri prodotti dalle alghe nel lago di Lecco, fonte di approvvigionamento idrico importante per la nostra Provincia e oltre. I valori riscontrati sia di cianobatteri che delle tossine da loro prodotte, rientrano nei parametri dell'Organizzazione mondiale della sanità e non sono tali da costituire pericolo per la salute umana.

14 ottobre 2013