Invia articolo Stampa articolo
La Util'estate di Lecco, Mandello eccetera, dà ai giovani un'idea sbagliata del lavoro

Lecco - Una manciata di Comuni lecchesi, tra cui il capoluogo e Mandello, offre ai giovani tra i 15 e i 19 anni la "opportunità" di svolgere attività lavorative per due settimane di luglio. L'intero periodo viene retribuito con un buono acquisto da 150 euro. Trovo l'iniziativa non poco diseducativa dal punto di vista di un corretto approccio al mondo del lavoro.

RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE. Che senso ha dare ai giovani l'idea che la loro fatica di due settimane valga 150 euro, anzi un buono di quell'importo? Se si fosse offerto lo stesso compenso agli immigrati o agli omosessuali (per riferirci a due categorie che stanno molto a cuore ai sindaci di Lecco e Mandello) sarebbe scoppiato uno scandalo e in tanti si sarebbero strappati le vesti gridando al razzismo e alla discriminazione. La categoria dei giovani, invece, non gode di altrettanta considerazione.

FACCENDA SERIA. Non mi stupisce che, in questa società all'incontrario, il compenso economico diventi una sorta di optional proprio per chi maggiormente avrebbe bisogno dei mezzi necessari ad emanciparsi ed entrare nella vita reale. La faccenda è seria perchè senza che i giovani lavorino e guadagnino quanto serve a metter su famiglia, la società va incontro alla propria estinzione.

LA DESOLANTE CONCEZIONE. Ovvio: due settimane di stipendio estivo non cambiano la vita, ma è il principio che conta poichè all'origine dell'esclusione dei giovani dal mondo del lavoro c'è un orientamento culturale con le sue scelte conseguenti. Di fatto, la nostra gioventù è stata neutralizzata da una serie di strumenti devastanti: un obbligo scolastico esagerato, l'università parcheggio, il precariato, l'immigrazione voluta per mantenere bassi i livelli salariali... Arriviamo così alla desolante concezione coltivata anche in certe amministrazioni comunali lecchesi, dove si pensa che se i giovani si offrono al lavoro lo fanno perchè hanno tempo da perdere e nulla da pretendere. Con questa mentalità ci si rivolgeva ai pensionati, a chi si pensava che non chiedesse più niente alla vita.

Giulio Ferrari

Nella foto: Virginio Brivio, sindaco di Lecco.

16 luglio 2013