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Lecco, il sindaco e quella polenta coinvolta in questioni sessuali

LA POLENTA OMOSEX. Lecco – Se ne sentiva poco la mancanza, ma il Comune di Lecco ha voluto promuovere una campagna favorevole all'omosessualità tra i giovani. Sul manifesto di questa iniziativa, dove in calce compare anche il simbolo della città manzoniana, si pubblica la foto di due ragazzi a tavola davanti a due adulti. La dicitura spiega tutto: "Pranzo di famiglia. Nostro figlio, il suo ragazzo e la polenta".

POLITICA LUNA PARK. Al sindaco Virginio Brivio, che pure si industria nell'accaparrarsi consensi cattolici, evidentemente non dispiacciono nemmeno i voti di quanti manifestano pratiche sessuali peraltro severamente condannate da quella Chiesa che il primo cittadino frequenta con tanto zelo. I lecchesi se ne faranno una ragione, di questi tempi la politica è un gran luna park dove occorre fornire spettacoli che accontentino il pubblico più variegato: dalla grinta del domatore si passa senza soluzione di continuità alla destrezza del saltimbanco. Comprensibile, dunque, l'adesione del Comune di Lecco alla campagna "anti omofobiaca".

NUOVE TENDENZE SOCIALI. Sorprende, invece, la strumentalizzazione della polenta. Su una tavolata moderna, all'insegna delle "nuove tendenze" sociali, non sarebbe stato più adeguato scodellare kebab e cous-cous, dei quali oltretutto il sindaco Brivio è particolarmente ghiotto? La polenta, invece, appartiene a quel mondo di valori contadini dove la famiglia è sacralmente costituita dall'uomo, dalla donna e dalla loro prole. Virginio Brivio, patrocinando forme assai meno bibliche di congiungimento, dimostra di ritenere superato, reazionario, quel rigido modello sociale. Ma perchè rubare ai lecchesi il ricordo di una polenta casta e materna, che non ha nulla a che fare con le pratiche sessuali e quelle, ancor più impudiche, della propaganda politica?

Giulio Ferrari

Nella foto-galleria: il manifesto della campagna "anti omofobiaca" patrocinata dai Comuni di Lecco e di Mandello.

4 maggio 2013