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Cari Maroni, Bersani e Grillo, che idiozia piazzare i giovani a Palazzo!

Lecco - Il gran gregge chiamato pubblica opinione si nutre con panzane la cui condivisione cieca, pronta e assoluta costituisce un obbligo sociale. Nell'olimpo delle verità di fede, che scatenano indignazione verso l'incauto scettico, svetta il dogma dei giovani in politica.

RINNOVAMENTO INCARNATO. L'ordine di scuderia, a cui tutti devono adeguarsi, è che il trentenne, massimo quarantenne e meglio se ventenne, sia il soggetto più indicato per incarnare il rinnovamento della cosa pubblica. Tra i convinti assertori di questa pretesa verità figurano personalità di primo piano, come Roberto Maroni, Pierluigi Bersani e Beppe Grillo.

RAGAZZOTTI E RAGAZZOTTE. Si tratta dei leader delle forze politiche che maggiormente hanno infarcito di ragazzotti e ragazzotte le aule istituzionali. Scelta che tutti e tre stanno pagando amaramente. La Lega ha scoperto che i giovani non sono immuni a certi vezzi romani, e si è fatta del male con lo sconsiderato lancio del Trota nell'agone politico. Il Pd ha perso in affidabilità e i sondaggi lo danno in caduta libera dopo che gli elettori hanno scoperto la folla di implumi e sbarbatelle piazzati in parlamento in un momento politico ed economico di gravi difficoltà, ove sarebbero auspicabili doti di esperienza e temprati attributi. Il M5S sta rimediando una figuraccia epocale per la difficoltà di trattenere i propri virgulti, sfuggiti al controllo del loro guru non appena annusato l'odore delle copsicue prebende parlamentari e regionali, a cui gli alfieri della "politica disinteressata" non sembrano insensibili.

ETA' GAGLIARDA. In sostanza, a chi mai sarà venuta in mente l'idiozia che le poltrone sotto il culo dei giovani siano cosa buona e giusta? Il risultato di aver privilegiato gli "under" nella corsa alle cariche politiche è che nei partiti oggi son rarità i ragazzi disposti ad attaccare un manifesto senza la promessa preventiva della seggiola in qualche istituzione. Perversioni che accadono quando si va contro natura: il teatro politico che si addice ai giovani è sempre stato quello della piazza, delle manifestazioni muscolari, con i travolgenti ideali e i pruriti alle mani che dovrebbero accompagnare l'età gagliarda. Che tristezza vedere questi ragazzi trasfomati in macchinette distributrici della chiacchiera, misurati ragionieri della propria prezzolata carriera politica.

Nella foto: Roberto Maroni.

Giulio Ferrari

24 maggio 2013