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A Lecco appello per Ambrosoli: “Questione morale nella sinistra”

APPELLO PER AMBROSOLI. Lecco - Parte dal Lario un sensazionale appello a Umberto Ambrosoli, sceso in politica agitando la bandiera della legalità: l'aspirante presidente della Lombardia apra la questione morale nel centrosinistra travagliato dalle infiltrazioni camorriste in Campania e dai più noti avvenimenti scandalosi. La proposta giunge dalla leghista Alessandra Consonni: "Ho chiesto a Maroni far pulizia col lanciafiamme, ora Ambrosoli faccia altrettanto dalla sua parte".

UN PO' DI CORAGGIO. E' in occasione del tour lecchese di Ambrosoli che la presidente dell'associazione Donne Padane, e candidata della Lega Nord alla Camera, si fa avanti. "Quando emersero alcune presunte disinvolture di esponenti leghisti - ricorda Consonni - chiesi a Roberto Maroni di usare il lanciafiamme al posto della ramazza per fare pulizia. Ora chiedo anche ad Ambrosoli di dimostrare un po' di coraggio aprendo la questione morale nel centrosinistra".

INFILTRAZIONI CAMORRISTE. Lunga e imbarazzante la lista delle "criticità" che dovrebbero spingere il candidato presidente di Pd e alleati ad aprire il dibattito sulla questione morale. "Ricordo ad Ambrosoli - sottolinea Consonni - che la maggior parte delle amministrazioni comunali disciolte per camorra appartengono al centrosinistra: in Campania sono (il 32,5%), seguite da centrodestra (25%), liste civiche, e centro monocolore. Questi dati, esito di una ricerca curata da Legautonomie (L'associazione di comuni, province, regioni, comunità montane), pubblicata nel marzo 2012, dovrebbero preoccupare chi ad ogni piè sospinto si riempie la bocca di legalità".

PROVENIENZA DI ZAMBETTI. "Ambrosoli - prosegue Consonni - si tolga i paraocchi: prima di sbandierare il caso dell'assessore Domenico Zambetti, assessore regionale lombardo arrestato per i presunti voti acquistati dalla 'ndrangheta, ricordi che fu il centrosinistra a lanciarlo in politica, dandogli l'importante poltrona di assessore al Bilancio della provincia di Milano nella giunta dell'Ulivo dal 1995 al 1999".

ONESTA' DEGLI INDAGATI. "Ambrosoli mantenga la sua parola, poichè - aggiunge la presidente delle Donne Padane - aveva promesso che non ci sarebbe stato nessun indagato nelle liste che lo sostengono. Adesso racconta che gli indagati ci sono ma avranno la correttezza di dimettersi se, una volta eletti, verranno condannati. Si rende conto dell'assurdità che dice, appellandosi all'onestà di qualcuno che, se risulterà provato, avrebbe rubato? Non si tratta appena di Nutella, caro Ambrosoli: al solo Spreafico, gli inquirenti hanno contestato rimborsi per 48.000 euro, dal conto del gommista all'affitto del box...".

FINANZIAMENTI AL PD. "Per finire, perchè Ambrosoli - rileva Consonni - non ha aperto bocca sul caso Monte dei Paschi di Siena? Magari soltanto per esprimere perlessità sul fatto che al Pd possano arrivare cospicui finanziamenti, leciti ma forse inopportuni, dal presidente di una banca. Penso ai 683.500 euro versati dall'ex presidente di MPS Mussari nella casse del Pd-Pds-Ds (documentati dalla Camera dei deputati, carte pubblicate da L'Huffington Post, diretto da Lucia Annunziata - gruppo Espresso). Per tutte queste ragioni - conclude l'esponente leghista -, a prescindere dalle vicende che riguardano il precedente candidato del centrosinistra alla presidenza della Lombardia, Filippo Penati, chiedo ad Ambrosoli il coraggio di aprire la questione morale nel Pd".

11 febbraio 2013