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Grillo e il reddito di cittadinanza: assistenzialismo a 5 Stelle?

Lecco - Gentile redazione, sull'articolo riguardante Grillo e il reddito di cittadinanza, non concordo su quello che avete scritto, è di parte e si vede. Il reddito di cittadinanza sostituirà la cassa integrazione. Non vedo l'anomalia assistenzialista. Quando parlate di assistenzialismo vi dimenticate di dire quello vero, cioè prendere i soldi pubblici per l'editoria, quello si che è sperpero di denaro pubblico. Salutandovi cortesemente, Mirco.

Gentile lettore, come tutti gli organi d'informazione che si rispettino anche noi abbiamo la nostra linea, ma quando ci si basa sull'oggettività non si è mai di parte. E non ci piove che il Reddito di cittadinanza sia "un reddito di base universale pagato a tutti, senza alcun obbligo di attività, per una somma sufficiente a esistere e a partecipare alla vita della società. Questo reddito è inalienabile e incondizionato (al contrario dell’indennità di disoccupazione, condizionata alla ricerca di un lavoro); corrisposto alle persone fisiche e non alla famiglia, così da promuovere l’autonomia dell’elemento più debole della famiglia, anziché il benessere della famiglia intesa come entità indivisibile". Lo scrive il M5S presentando il suo programma sui suoi siti ufficiali (esempio http://www.movimento5stellepescara.it/archives/3162).

In sostanza il Reddito di cittadinanza è una sorta di stipendio base che sostituisce la cassa integrazione ma anche il lavoro, insomma lo percepisce chiunque non abbia un certo reddito a prescindere dal fatto che si tratti di un lavoratore licenziato o di un lazzarone che non ha mai mosso un dito. Poco importa che Grillo ne parli commuovendosi per i cassintegrati: il Reddito di cittadinanza va ben oltre e questo noi, a buon diritto, lo giudichiamo come una sorta di assistenzialismo. In caso contrario, il leader del M5S smentisca i suoi siti ed escluda dallo stipendio garantito chi non ha voglia di lavorare: ma allora, tecnicamente, non si tratterà più di un Reddito di cittadinanza. Le diamo ragione, invece, sul fatto che anche i soldi pubblici versati all'editoria siano assistenzialismo: però sappia che (pubblicità a parte, ma è ovvio) il Corriere di Lecco non riceve un ghello da nessuno. Cordialmente, Giulio Ferrari.

15 febbraio 2013