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A Lecco la proposta di Grillo produce rabbia e disillusione

Lecco - Davanti alla folla dei 5mila lecchesi di  piazza Cermenati, mercoledì Beppe Grillo ha lanciato il punto 1 del suo programma: il reddito di cittadinanza, un salario per tutti slegato dal lavoro. Una proposta di sapore assistenzialista che, nella provincia più laboriosa, suscita reazioni incredule e per nulla compiaciute.

SENZA OBBLIGO DI ATTIVITA'. Nei siti del Movimento 5 Stelle viene spiegata così la promessa di Grillo: "Il reddito di cittadinanza è un reddito di base universale pagato a tutti, senza alcun obbligo di attività, per una somma sufficiente a esistere e a partecipare alla vita della società. Questo reddito è inalienabile e incondizionato (al contrario dell’indennità di disoccupazione, condizionata alla ricerca di un lavoro). Ed è corrisposto alle persone fisiche e non alla famiglia, così da promuovere l’autonomia dell’elemento più debole della famiglia, anziché il benessere della famiglia intesa come entità indivisibile".

BRUTTA SCOPERTA. Proposta che proprio non va giù ai lecchesi. "Ero in piazza Cermenati l'altra sera - commenta Luca Arrigoni - e ho sentito di questa cosa. Ma non esiste, io mi faccio un mazzo così per lo stipendio, col cavolo che i soldi vanno regalati a chi non fa niente, anche se si tratta di soldi recuperati tagliando le spese delle missioni militari e i costi della corruzione. Non me l'aspettavo, non si finisce mai di fare delle scoperte, delle brutte scoperte".

TROPPO COMODO. E c'è chi non ci crede. "Grillo vuol dare uno stipendio anche a chi non lavora? Mi sembra strano - ribatte Sandra Mandelli, ma poi si arrende davanti al programma del M5S -. Se è così non ci siamo proprio. No, non sono d'accordo. Ognuno deve avere quello che si merita, troppo comodo se no".

NIENTE DI MALE. Qualcuno, bene informato, prova a difendere il leader dei grillini: "Questa cosa esiste in altri paesi d'Europa - sottolinea Paolo Crippa -. In Germania a 16 anni lo Stato ti dà uno stipendio, esci dalla famiglia, ti paghi l'affitto e le spese, fai la tua vita. In linea di principio non c'è niente di male, non so in Italia come andrebbe a finire, forse troppi si accontenterebbero di vivere con poco ma a spese di quelli che lavorano... La proposta in sè non è sbagliata, ma adesso è prematura, direi che prima bisogna cambiare la mentalità degli italiani. Un giorno, si farà".

TROPPI LAZZARONI. Non si tratta, tuttavia, di un'idea qualsiasi, destinata ad un paradisiaco futuro, ma del primo punto del programma di Grillo. "Ah, sarebbe questa la priorità di Beppe Grillo? L'assistenzialismo? Ma dài - afferma Gigi Molteni -, non ce n'è già abbastanza? Non ne manteniamo mica abbasta di lazzaroni con la scusa del buonismo? Se questo è il nuovo che avanza, turiamoci il naso e teniamoci il vecchio".

15 febbraio 2013