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Per gli errori del governo Monti meno pesce e carne in tavola
POCA CARNE, MENO PESCE. Lecco – Sul carrello della spesa incombe l'inflazione scatenata dalle errate politiche economiche del governo Monti. Diminuiscono i consumi di pesce fresco e vino di qualità, ma anche di frutta e carni pregiate. In giro vedremo lecchesi ingrassati, a causa degli aumentati acquisti di pasta in sostituzione di alimenti più costosi.
MASSAIE A CACCIA. I dati sulla spesa al tempo di Mario Monti sono il frutto di uno studio Coldiretti/Swg in relazione ai dati Istat relativi all`inflazione nel 2012 che sanciscono l'aumento recordo al 4,3 per cento delle derrate alimentari. Un salasso che, spiega la Coldiretti, induce le massaie a compiere indagini tra negozi e supermercati alla ricerca dei prezzi più convenienti per ciascun prodotto. Il risultato è il drastico cambiamento del menu con il crollo degli acquisti di pesce fresco (-3,4 per cento), vino (-3 per cento) e una significativa riduzione di frutta e carne. Cresce, al contrario, la vendita di pasta e gnocchi o uova.
IMPRESA STORICA. All'origine del cambio nelle scelte alimentari c'è la crescita dell'inflazione di circa 3 punti, effetto delle errate scelte del governo che hanno diminuito potere d'acquisto delle famiglie pregiudicando il benessere e lo sviluppo del Paese. Nei suoi 13 mesi di governo, Mario Monti è riuscito in una impresa "storica": non ha lasciato un solo indicatore socio-economico positivo.
I RISULTATI. Tra i risultati che caratterizzano l'esperienza di governo dell'uomo della Trilaterale, c'è il Pil in picchiata a -2,5%, la pressione fiscale aumentata di quasi 3 punti, i disoccupati in crescita di un milione di unità, il potere d'acquisto delle famiglie crollato del -4,1% assieme a produzione industriale (-6,2%) compravendite immobiliari (-23,6%) e mercato dell'auto (-18%). Dulcis in fundo, il debito pubblico è aumentato, sia in valore assoluto (+82,7 miliardi), sia in rapporto al Pil (+4,4%).
Nella foto: carrelli davanti a un supermercato.
15 gennaio 2013