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Massiccia mobilitazione leghista: 60 gazebo per tutto il Lecchese

Lecco - Da Ballabio a Merate, da Colico a Calolziocorte, le bandiere della Lega Nord tornano a sventolare nel Lecchese. Protagonista del fine settimana, la mobilitazione con gazebo e militanti in una sessantina di comuni. Si firma su Europa, euro, Imu, e per trattenere in Lombardia il 75% delle tasse; sarà possibile anche indicare il candidato governatore preferito.

IMPONENTE STRUTTURA. Il doloroso "affaire Belsito", con le presunte disinvolture nella gestione delle casse leghiste, non ha appiedato la macchina da guerra del Carroccio: la collaudata e imponente struttura militante torna in azione nel fine settimana con una impressionante e simultanea mobilitazione. Tra sabato e domenica i gazebo leghisti riappaiono in larga parte del territorio per coinvolgere la gente nelle prossime battaglie del movimento: pronti i gazebo e i relativi militanti per 60 comuni, mentre nel prossimo fine settimana, probabilmente, la mobilitazione verrà completata con la presenza nelle località mancanti.

GRANDE PORTATA. La nuova campagna leghista è stata presentata, mercoledì nella sede provinciale lecchese della Lega Nord di corso Martiri, da Stefano Galli, consigliere regionale, Ferdinando Pucci Ceresa, segretario provinciale, Antonella Faggi, segretario di circoscrizione, Emanuele Mauri, responsabile provinciale organizzativo, e Luigi Maggi, responsabile organizzativo della gazebata. "Si tratta di una iniziativa di grande portata - ha detto Galli - i cui risultati forniranno indicazioni importanti al movimento. Ma soprattutto questa mobilitazione è uno strumento per stimolare l'attenzione della gente su questioni di assoluto rilievo".

EUROPA, EURO E TASSE. Ai banchetti si potrà firmare per sostenere tre progetti di legge d'iniziativa popolare finalizzati ad apportare modifiche costuzionali che consentiranno un ampliamento della partecipazione democratica. La prima e la terza proposta, infatti, chiedono una revisione della normativa sui referendum: "Vogliamo - spiegano i leghisti - che il popolo possa esprimersi liberamente sui trattati internazionali, sull'euro e sulle tasse". Con la seconda proposta, invece, si chiede che il 75% delle imposte resti sul territorio di appartenenza.

LE CIFRE DELLO SCANDALO. Un tema, quest'ultimo, che è particolarmente sentito in una regione virtuosa costretta a foraggiare altre aree del Paese. Inquietanti le cifre che, nel paragone con diverse realtà, testimoniano questa spoliazione. La Lombardia, con 10milioni di abitanti, ha 3.084 dipendenti pubblici, a fronte dei 17.995 della Sicilia, con appena 5 milioni di abitanti. Per i dipendenti pubblici la Lombardia spende ogni anno 202.502.000 euro, la Sicilia ben 1.782.123.000. L'Imu di Mario Monti sulla prima casa a Milano costa 427 euro per famiglia, a Palermo appena 159 euro. L'evasione fiscale stimata in Lombardia è di 18,13 euro ogni 100 euro, in Calabria è di 65,37 euro. La spesa sanitaria nel Lazio ha un disavanzo di 4.958 milioni di euro, in Lombardia ha un avanzo di di 45 milioni di euro. Il residuo fiscale medio (la differenza tra tasse pagate dagli abitanti e soldi erogati dallo Stati centrale) è di +6.234 euro per abitante in Lombardia e di - 2,381 per abitante in Calabria: ogni lombardo "regala" al Sud e a Roma ogni anno 6.234 euro ed ogni calabrese, invece, ne riceve in "omaggio" 2.381. Così è per tutte le regioni del Sud: per porre fine a questa disparità la Lega chiede un milione di firme.

Nella foto: la presentazione della gazebata nella sede leghista di corso Martiri.

18 ottobre 2012