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La battaglia della Cgil: gli “orti multirazziali”

Oggiono - Cgil lecchese a testa bassa contro il sindaco di Oggiono, Roberto Ferrari, "reo" di aver emanato un regolamento che richiede la cittadinanza italiana per la concessione temporanea di terreni comunali da adibire ad orto.

TERRENI PER TUTTI. Un requisito, quello della nazionalità, che per la Cgil suona "discriminatorio", a danno degli stranieri. Il sindacato ha protestato col sindaco leghista, pretendendo la modifica del regolamento per gli orti. Se la giunta rifiuterà i terreni a chi non è cittadino, i sindacalisti di Susanna Camusso chiederanno l'intervento dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali presso la presidenza del Consiglio dei ministri e minacciano ogni altra azione utile al loro scopo.

RAZZISMO ORTOFRUTTICOLO. Il sindaco Ferrari non pare particolarmente impressionato dall'attacco della Cgil che lamenta l'oltraggio al principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione. D'altro canto, l'art. 3 della Carta costituzionale afferma che ad aver pari dignità sociale e ad essere uguali davanti alla legge sono i cittadini italiani: chi non è in possesso della nazionalità italiana non ha, evidentemente, gli stessi diritti degli italiani, a cominciare dal voto. A questo punto, la Cgil potrebbe denunciare il razzismo ortofrutticolo e la "discriminazione" subita dagli stranieri a qualche giudice, sorvolando sul fatto che il primo requisito per accedere alla magistratura è precisamente la cittadinanza italiana...

Nella foto: attivisti della Cgil.

8 novembre 2012