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Nava stronca Monti e compagni: “Presunti tecnici, vadano a casa”

Lecco - Daniele Nava proprio non ci sta: dopo l'annuncio dell'accorpamento a Como e Varese, il presidente della ormai moritura Provincia di Lecco stronca la riforma delle Province e attacca Mario Monti e compagni, definiti presunti tecnici, auspicando che il governo venga "sbanchettato", insomma vada a casa.

DA SBIANCHETTARE. Non te lo aspetteresti da un esponente del Pdl, partito che a braccetto del Pd tiene in piedi l'esecutivo romano, ma Nava spara bordate contro Palazzo Chigi. Per il capo di Villa Locatelli, infatti, questo governo merita di essere "sbianchettato", cioè cancellato. "I ministri dell’Interno e della Pubblica amministrazione, durante la conferenza stampa hanno presentato una mappa delle nuove Province con rimaneggiamenti di confini provinciali fatti con l’ausilio del bianchetto, a testimonianza di quanta riflessione, impegno e approfondimento - ironizza Nava - vi siano a supporto di una riforma che modifica l’assetto territoriale raggiunto in secoli di storia e l’ordinamento costituzionale: ciò che merita di essere sbianchettato, in realtà, è l’attuale Governo".

AVULSO DALLA REALTA'. Pressapochismo e demagogia che, secondo Daniele Nava, sarebbero il marchio distintivo di questo governo. "Trovo che il Governo dei (a questo punto presunti) tecnici, totalmente avulso dalla realtà, si sia rivelato - sottolinea il presidente della Provincia di Lecco - in tutta la sua improvvisazione e superficialità nell’applicazione della normativa, in primis della Costituzione, quanto contemporaneamente si violano i principi costituzionali che vedono nella Regione un Ente con potestà legislativa e Comuni, Province e Città metropolitane come enti titolari di funzioni amministrative proprie e conferite con legge statale o regionale secondo le rispettive competenze".

PIU' SPESE, MENO SERVIZI. Strocatura nel metodo, ma anche nel merito perchè, assicura Nava, questa riforma non taglierà le spese ma solo i servizi. "Ribadisco fortemente - afferma - che queste misure non porteranno a una riduzione della spesa pubblica, ma genereranno sono incertezze sulla responsabilità di funzioni e di interventi sull’erogazione dei servizi e un allontanamento fisico, ma non solo, del cittadino rispetto all’istituzione Provincia, invertendo così la rotta su un tema, quello dell’avvicinamento al cittadino, in ordine al quale abbiamo speso impegno e risorse negli ultimi anni". "Ancora una volta - conclude Nava - saranno i cittadini a essere penalizzati: per ogni richiesta, necessità o intervento dovranno riferirsi o recarsi a Como. Mi pare un inutile e dispendioso ritorno al passato".

Nella foto: Daniele Nava.

5 novembre 2012