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Nava non pensa alla carriera: rimane al suo posto sino alla fine

Lecco - Nella giornata di oggi si assiste ad una raffica di abbandoni da parte di presidenti delle Province: sarà per protesta contro tagli e accorpamenti, sarà che è l'ultimo giorno utile per rassegnare le dimissioni in previsione di una candidatura parlamentare. Daniele Nava, invece, resta al suo posto.

PROTESTA E INCOMPATIBILITA'. Il numero uno di Villa Locatelli si è ripetutamente pronunciato contro scelte e decisioni che mirano a seppellire l'esperienza, nel complesso positiva, della Provincia di Lecco. Tuttavia Nava non si servirà di una legittima protesta per giustificare l'atto utile a risolvere l'incompatibilità con una, sempre possibile, candidatura alle prossime elezioni politiche.

FUGGI-FUGGI. Il presidente della Provincia di Lecco resta al suo posto, mentre si assiste al fuggi-fuggi di diversi suoi omologhi che tolgono la testa poco prima che scatti la mannaia. Da domani, infatti, si entra nel periodo previsto per l'incompatibilità tra cariche e candidature romane. Al di là degli eventuali calcoli di carriera, la scelta di quanti "mollano" viene presentata con motivazioni politiche. Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, Maria Teresa Armosino, presidente della Provincia di Asti, Roberto Simonetti, presidente della Provincia di Biella, spiegano le dimissioni come una rivolta contro i drastici ridimensionamenti nel ruolo degli enti locali.

PERCORSI MACCHINOSI. Altri percorrono strade più macchinose: il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, lascerà la carica in seguito ad una mozione presentata nel consiglio provinciale, convocato seduta stante per dichiararlo decaduto. Incurante di tutto questo trambusto, Nava non abbandona e rimane sulla tolda di Villa Locatelli che affonda nelle acque comasche.

Nella foto: Daniele Nava alla finestra di Villa Locatelli.

9 ottobre 2012