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Valsassina, la Comunità montana se la piglia col Consorzio forestale

Lecco - Adesso il presidente della Comunità Montana della Valsassina, Alberto Denti, vuole uscire dal Consorzio Forestale, sostenendo che a gestire il territorio già ci pensa il suo ente. Peccato che certe aree valsassinesi siano un pessimo biglietto da visita: gli operatori ecologici, inviati dalla Provincia prima del Giro, hanno avuto la sgradita sopresa di dover recuperare ben 10 tonnellate di porcheria abbandonata nei boschi.

AMBIENTE BOSCHIVO. Il sorprendente attacco di Denti al Consorzio avviene nella prospettiva della riorgarnizzazione degli enti più o meno utili del territorio. Il presidente alza la voce per farsi sentire dalla Regione Lombardia, confidando che il Pirellone saprà scegliere chi deve buttare giù dalla torre. Secondo Denti, la Comunità Montana non ha bisogno di un partner nella gestione locale, che in Valsassina significa in buona parte cura dell'ambiente boschivo. Peccato che, lo scorso maggio, ci sia stato il rischio di una figuraccia planetaria con l'arrivo in valle della carovana del Giro d'Italia. La sporcizia recuparata in Valsassina dagli addetti inviati da Villa Locatelli è stata definita dell'assessore provinciale all’Ambiente, Carlo Signorelli, "impressionante ed emblematica".

ENTE CHE COSTA. "Il lavoro in corso in Valsassina - dichiarò Signorelli - è di entità maggiore rispetto alle previsioni e sta proseguendo, ma con questi ritmi c’è il rischio che i fondi esauriscano presto e per questo chiediamo collaborazione e responsabilizzazione dei Comuni per azioni di repressione e di educazione per far maturare un diverso senso civico che oggi sembra non esserci”. L'assessore neppure menzionò la Comunità Montana, eppure questo ente "costa", visto che ha appeno ricevuto 1.739.193,50 di euro dalla Regione Lombardia per devolverli a progetti vari sul territorio. Ma in valle sono in molti a chiedersi cosa ci stia a fare la Comunità Montana, visto che le sue attività potrebbero essere svolte adeguatamente dagli assessorati provinciali. E, perchè no?, dal vituperato Consorzio Forestale, ente che non ha un raggio d'azione generalizzato bensì mirato, riguardo a specifici interventi a lui affidati.

26 giugno 2012