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Una ballabiese condannata a 11 anni per l'inferno del G8 a Genova

Ballabio - Proviene da un paese della tranquilla Valsassina, alle porte di Lecco, una delle furie scatenate che hanno messo a ferro e fuoco la città di Genova in occasione del G8 del 2001: Marina Cugnaschi, 46enne ballabiese, è stata condannata in Cassazione a 11 anni e 6 mesi per i reati di devastazione e saccheggio.

CARCERAZIONE IMMEDIATA. Saltata la condanna per il solo reato di detenzione di bombe molotov, la ballabiese ha goduto di uno sconticino di 9 mesi. Scatta, però, la carcerazione immediata essendo diventata esecutiva la pena. La Cugnaschi è stata condannata assieme a una decina di "casseurs" che nelle giornate del 20 e 21 luglio 2001 hanno scatenato una furibonda guerriglia urbana per le vie e le piazze di Genova.

FUOCO E FIAMME. In quella occasione, bande di estremisti attaccarono le forze dell'ordine armati di spranghe di ferro e lanciando ordigni e cubetti di porfido. Niente venne risparmiato dalla furia dei "guerriglieri" che diedero alle fiamme e distrussero automobili parcheggiate, negozi, scuole, uffici, arredo urbano, respingendo con la violenza organizzata gli interventi di agenti e militari. In quel putiferio, la ballabiese è stata riconosciuta responsabile di devastazioni e saccheggi.

CARITAS AMBROSIANA. Anni dopo la Cugnaschi non si è ancora calmata politicamente: nel marzo del 2006 primeggia tra i facinorosi che contestano una manifestazione di Forza Nuova in corso Buenos Aires, a Milano. Sorella di un ex leghista già consigliere comunale a Ballabio, la 46enne, curiosamente, ha alle spalle un periodo di attività nella Caritas ambrosiana. La frequentazione di ambienti curiali non ha impedito alla Cugnaschi di sposare idee e prassi dell'anarchismo più esagitato.

15 luglio 2012