Invia articolo Stampa articolo
I commercianti lecchesi a Roma per dire “no” all'aumento dell'Iva

Lecco - Peppino Ciresa, Felice Carminati e Lucio Corti in coro con Carlo Sangalli, nel corso della assemblea nazionale di Confcommercio, hanno ammonito il governo, alla presenza del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera: nel mirino aumenti di iva e della pressione fiscale.

AGGUERRITA DELEGAZIONE. Al congresso dei commercianti, svoltosti giovedì 21 giugno a Roma, i lecchesi erano rappresentati da una agguerrita delegazione: presidente, vice presidente, membro di giunta con tanto di portavoci (Vic Moniaci e Marco Magistretti). Ciresa, Carminati e Corti si sono pienamente riconosciuti nella dura reprimenda del presidente Sangalli, autentica "strigliata" a quelli che ha definiti "strano governo e strana maggioranza".

IL TEMPO E' FINITO. Carlo Sangalli ha evidenziato la necessità di rilanciare la domanda interna, ha chiesto di ridurre la pressione fiscale, ha espresso un no secco al paventato aumento dell'Iva e ha sferzato la politica invitandola a "essere dalla parte delle imprese e del lavoro. Il tempo  stringe. La risposta è urgente. Servono fatti e servono oggi perché domani sarebbe troppo tardi". Concetti rilanciati e rivendicati nelle parole di Peppino Ciresa: “Tra i molti messaggi logici e attesi credo che vada evidenziato il richiamo all'urgenza degli interventi da fare: il tempo è finito se non vogliamo che chiuda l'Italia – ha commentato -. Siamo ormai ai supplementari ma la sfida può essere affrontata e vinta. Le parole di Sangalli sono state nette e non lasciano spazio a equivoci o fraintendimenti. La piena condivisione espressa dal ministro Passera fa piacere, ora speriamo che si traduca in atti concreti e non resti sulla carta”.

ACCESSO AL CREDITO. Per Felice Carminati invece tra i diversi punti della relazione di Sangalli “vale la pena rimarcare il tema centrale dell'accesso al credito: se le banche non fanno subito un passo verso le imprese sarà dura. Non possono pensare di attendere la fine di una crisi che è evidente a tutti. Bene ha fatto inoltre il presidente a respingere l'ipotesi di un incremento dell'Iva e a richiamare al suo dovere "lo strano governo sostenuto da una strana maggioranza”.
“La verità è che, come ha sottolineato Sangalli, l'Italia è sempre più povera – ha evidenziato Lucio Corti - Troppe famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, si "chiudono" in casa e di fatto bloccano l'economia. Ma se non riparte la domanda interna non si va da nessuna parte. Le banche devono sostenere l'economia reale e il governo deve evitare di aumentare la pressione fiscale: toccare l'Iva vuol dire bloccare i consumi e ridurre nello stesso tempo le entrate”.

Nella foto, da sinistra a destra: Felice Carminati, Lucio Corti e Peppino Ciresa all'assemblea nazionale di Confcommercio.

22 giugno 2012