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A Lecco tre giorni di bancarelle: un replay della fiera bergamasca

Tre giorni di fiera a Lecco, ma ha tutta l'aria di un déjà vù fuori tempo massimo."I fiori in vendita sono l'ideale introduzione della primavera che inizia", aveva proclamato Cesare Rossi, della Confesercenti di Bergamo, aprendo a marzo la terza edizione della fiera “Fiori, colori e sapori” nel capoluogo orobico. La stessa kermesse che ora il Comune di Lecco importa sul lungo Lario Isonzo.

SUL LUNGO LARIO. Palazzo Bovara, infatti, "ha deciso di sostenere l’organizzazione di una fiera, chiamata Fiori, colori e sapori nel 150° anniversario dell'unità d'Italia, da svolgersi nelle giornate del 9, 10 e 11 settembre in Lungo Lario Isonzo. Gli orari della manifestazione saranno per il 9 e l’11 dalle ore 9 alle 20 mentre per sabato 10 dalle 9 alle 22", si legge in una nota divulgata dall'amministrazione comunale. Il tutto "al fine di promuovere il turismo cittadino".

CONCORRENZA ITALIANA. Una fiera con lo stesso nome, e l'aggiunta per l'occasione del richiamo al centocinquantenario dell'incoronazione di Vittorio Emanuele II a Re d'Italia, è già andata in scena a Bergamo questa primavera. Stesso il nome, identici i promotori: Confesercenti e "Nòter de Berghèm", organizzazione specializzata nell'allestimento di mercati e mercatini. Venditori "forestieri" e tricolori a volontà, come per il déjà vù bergamasco.

NESSUNA SPESA? Per l'amministrazione di Lecco, sottolinea la nota, nessuna spesa. E. si presume, scarsi anche gli incassi per i commercianti lecchesi, assediati per tre giorni dallo sbarco in forze della concorrenza "italiana" che, evidentemente, è lì per fare cassa. Da chiedersi se almeno il Comune otterrà qualcosa in cambio dello spazio pubblico concesso e dei servizi straordinari di polizia locale prestati, oppure se si riterrà compensato dallo sventolìo dei tricolori.

Nella foto: i giardini del Lungo Lario Isonzo.

7 settembre 2011