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Imu e giunte Pd: Barzanò sta con le famiglie e “smentisce” Ballabio

Lecco - Non è detto che il Pd sia sempre e comunque il partito delle tasse come sostengono i berlusconiani: una Imu al minimo a Barzanò e una al massimo a Ballabio, dimostrano che la difesa delle famiglie dipende soprattutto dalla capacità e sensibilità degli amministratori.

LETTERA AI CITTADINI. Giancarlo Aldeghi, sindaco di Barzanò, è uno dei firmatari della lettera di "protesta" al suo segretario Bersani sul tartassamento operato dal governo ai danni dei Comuni. Con l'imposizione dell'Imu di Mario Monti (che è l'esatto opposto dell'Imu ipotizzata dal federalismo municipale), Aldeghi ha sentito la necessità di scrivere una lettera aperta anche ai suoi concittadini. "Desidero però fare un po’ di chiarezza: con la reintroduzione dell’ Ici-Imu sulla prima casa - scrive il sindaco - si sta facendo largo la convinzione, completamente infondata, che questa sia una imposta che resterà ai Comuni. Non è così: di municipale l’imposta ha solo il nome, le entrate previste finiranno allo Stato".

NON SOLO ABITAZIONI. Poi il sindaco spiega la scelta adottata dal Comune. "In primo luogo abbiamo voluto non gravare sulla prima casa. Per queste ragioni non chiederemo ai cittadini di versare più di quanto previsto dal governo come aliquota minima e cioè il 4 per mille. Ci pare una scelta ragionevole e di buon senso in un momento difficile dal punto di vista economico come quello che stiamo attraversando, non pesare eccessivamente con una tassa peraltro avvertita come ingiusta su un bene primario quale la casa. In secondo luogo - continua - abbiamo cercato di contenere, sia pur applicando un lieve aumento dello 0,2 per mille, l’aliquota sulla seconda casa, sapendo bene che in questa categoria vi rientrano non solo le seconde abitazioni ma anche gli stabilimenti produttivi, gli immobili commerciali e gli uffici e non volendo aggravare ulteriormente la già difficile situazione di crisi economico-produttiva. Non volendo penalizzare l’offerta e la qualità dei servizi abbiamo applicato l’addizionale Irpef, adottando un meccanismo progressivo a scaglioni. Da questa tassa saranno completamente esentati i redditi imponibili fino a 10.000 euro. Volendo inoltre tutelare i redditi medio-bassi, si è spostato il maggior peso fiscale sui redditi più elevati".

IL NOSTRO UOMO. Insomma, un aumento minimo sulla seconda casa che, di fatto, smentisce un altro sindaco del Pd: Luigi Pontiggia. Quest'ultimo è il sindaco di Ballabio, rivendicato come "nostro uomo" dal Partito democratico durante la campagna elettorale, per distinguerlo da un altro candidato sindaco concorrente di centrosinistra, Giacomo Colombo. Pontiggia, senza dare nessuna comunicazione ai cittadini, ha imposto in Consiglio comunale una aliquota Imu astronomica per la seconda casa, lo 1,04. Sindaco e assessore hanno sostenuto che così, non verranno toccate le famiglie, incorrendo ipso facto nella smentita di Giancarlo Aldeghi, che ha scongiurato tale aumento proprio per sensibilità verso i cittadini. Se Aldeghi smentisce coi fatti il suo omologo ballabiese, la civica di Ballabio Nostra mette il dito sulla piaga.

PIU' DI BARZIO E LECCO. "La giunta Pd di Ballabio - si legge in un comunicato dei consiglieri di opposizione -  rivendica la sua appartenenza al "partito delle tasse", assegnando al paese una Imu da record (1,04), superiore a quanto imposto in località turistiche come Barzio (0,82) e persino al capoluogo (0,96). Le spiegazioni fornite in consiglio comunale sono state un carosello di assurdità, con l'assessore Luciano Cedro che ha avuto il coraggio di far passare come una tutela delle famiglie la pesante imposizione fiscale ballabiese". "Non convince - continua il comunicato - il giochetto di far risultare come maggiormente penalizzate le seconde case fingendo che la cosa riguardi solo i milanesi. In realtà diverse famiglie ballabiesi verranno salassate da questa pesante e ingiustificata Imu. Nel mirino chi ha pensato a sistemazioni per figli o anziani genitori, o coi sudati risparmi si è comprato un appartamento da affittare ai turisti, e soprattutto basta una qualsiasi pertinenza aggiuntiva per penalizzare il contribuente, anche un box in più".

INSPIEGABILE DEPENDANCE. "Alla fine - concludono i consiglieri comunali Alessandra Consonni, Barbara Crimella e Antonio Locatelli -, nonostante le incredibili affermazioni dell'assessore, sono sempre le famiglie che pagano. Intanto l'amministrazione comunale insiste in spese per opere che neppure il sindaco riesce a giustificare, come la destinazione di 200mila euro (400 milioni di lire!) all'ampliamento della dependance della villa comunale, di cui nessuno sa spiegare l'utilità".

21 giugno 2012