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Case popolari, è extracomunitario 1 avente diritto ogni 2 richiedenti

Circa la metà delle persone in lista per una casa popolare sono stranieri: dalle graduatorie (ancora provvisorie) appena pubblicate dall'Aler, la "fotografia" della penetrazione extracomunitaria nel territorio lecchese. Degli oltre 400 nuclei famigliari inseriti nelle liste d'attesa (342 per un alloggio a canone sociale e 60 a canone moderato) circa il 45% sono composti da immigrati. in gran parte magrebini, africani, slavi ma anche ispanici (in tutto, oltre 160 nella prima lista).

IN 14 SUI PRIMI 20. Nei due elenchi Aler, dunque, risulta essere extracomunitario quasi un avente diritto alla casa popolare ogni due richiedenti. Eloquente, poi, il piazzamento: nella classifica più affollata, quella degli affitti con canone sociale, ai primi venti posti appaiono i nominativi di ben 14 stranieri. Inutile dire che il podio "parla" completamente extracomunitario, ed è così sino al quinto posto.

5 ANNI DI RESIDENZA. All'Aler spiegano che i requisiti per aver diritto ad un alloggio popolare sono identici per i cittadini come per gli stranieri. Questi ultimi, tuttavia, devono risultare residenti in Lombardia da almeno 5 anni. Gli alloggi a canone sociale vengono assegnati ai richiedenti che rientrano nella fascia dei 14mila euro secondo l'indicatore Isee-erp. Chi supera questo parametro, può comunque ottenere una abitazione a canone moderato.

IL 70% ESAUDITO IN 2 ANNI. Complici i chiari di luna della crisi, la caccia alla casa a costi accessibili resta una priorità per molti, stranieri ma anche italiani. Tra gli "addetti ai lavori", tuttavia, esiste la consapevolezza di poter far fronte alla domanda. "Nel giro di due anni - afferma Antonio Piazza, presidente dell'Aler lecchese - confidiamo di soddisfare il 70% delle richieste relative ad entrambe le graduatorie, per gli alloggi a canone moderato e sociale. Questo grazie sia agli appartamenti che fisiologicamente si libereranno, sia per quelli attualmente disponibili e in costruzione". L'Aler lecchese, spiega il presidente, gestisce 3mila alloggi nella nostra provincia, 700 dei quali appartengono ad alcune amministrazioni comunali.

5 settembre 2011