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Lite sull'Imu: Arrigoni “strapazza” Mariani

Calolziocorte - L'Imu agita le acque del lecchese, scatenando una polemica tra Paolo Arrigoni (foto), sindaco leghista di Calolziocorte, e il suo collega di Mandello, il piddino Riccardo Mariani.

RIBALTA MEDIATICA. Arrigoni replica a certe affermazioni di Mariani, accusandolo di inseguire "la ribalta mediatica con rinnovato livore contro i leghisti". Secondo il sindaco di Calolzio, Mariani è "prossimo a finire in un angolo, come il suo partito Pd in evidente difficoltà per il sostegno all’ormai deludente governo Monti (anche abusivo, pasticcione e vessatorio) e mente doppiamente, peraltro, come Monti e i suoi ministri, quando vogliono far credere all’opinione pubblica che a mandare in crisi il sistema è stata dal 2009 l’abolizione dell’Ici sulla prima casa e che, inoltre, l’Imu oggi contestata è stata introdotta dai leghisti con il federalismo".

FAVORIRE LE FAMIGLIE. "Andiamo con ordine - ribatte Arrigoni -. La vecchia Ici sarà anche stata una tassa federalista, ma sempre una tassa era. Visto che l’abitazione principale non produce reddito ben si è fatto ad abolirla facendo risparmiare le famiglie e di conseguenza favorire i consumi. Il governo Berlusconi estese l’esenzione a tutti, dopo che già Prodi aveva dispensato il 40% dei proprietari. Preciso che il provvedimento non ha prodotto buchi di bilancio nelle casse dei comuni perché il mancato introito fu compensato da maggiori trasferimenti da parte dello stato con un onere di poco più di 3 milardi di euro, cifra importante ma certamente non determinante per il pesante disavanzo del bilancio statale".

MOSTRO TRIBUTARIO. Quanto all'Imu, sottolinea il sindaco di Calolzio, "la legge delega del federalismo fiscale dell’agosto 2009 aveva introdotto l’Imposta municipale unica. L’obiettivo era quello di avviare una semplificazione fiscale per il cittadino contribuente; con quell’Imu, infatti, non veniva reintrodotta la tassazione sulla prima casa, mentre ad invarianza di spesa vi confluivano le varie tasse sugli immobili: l’Ici su abitazioni secondarie e altri fabbricati, le tasse di registro, la Tarsu, ecc. ecc. E tutti i proventi restavano nelle case dei comuni! Il governo Monti, con la complicità dei partiti che lo sostengono (Udc, Pdl e il Pd di Mariani) ha invece introdotto un mostro tributario, ingannevolmente con lo stesso nome, ma profondamente diverso".

FOLLIA RECESSIVA. Ed ecco il capolavoro del cosiddetto governo tecnico: "L’Imu di Monti, infatti - spiega Paolo Arrigoni -, non semplifica ma complica, reintroduce la tassa sulla prima casa, vessa con il raddoppio dell’imposta i proprietari di seconde case e i titolari di capannoni, negozi, uffici (colpendo le attività economiche già in difficoltà!), fa pagare gli anziani costretti ad andare nelle case di riposo, distrugge l’agricoltura, lascia meno soldi ai comuni (questo è sicuro con l’applicazione delle sole aliquote base!) e trasferisce oltre il 50% del gettito alle casse ingorde dello stato centrale per circa 22 miliardi di euro. Stato che non si accontenta di questa rapina e di quella sulla tesoreria unica, ma opera ulteriori tagli draconiani ai Comuni che saranno costretti ad aumentare la pressione fiscale locale solo per garantire i livelli minimi dei servizi essenziali. E’ una follia che porta alla recessione!".

PROTESTA FISCALE. Da qui la rivolta dei sindaci del Carroccio. "Ecco - prosegue il sindaco di Calolzio - perché i leghisti alzano la voce contro questa Imu, caro Mariani, e invocano la protesta fiscale. Con forza rivendichiamo le nostre scelte, vogliamo tutelare i contribuenti onesti, vessati e taglieggiati, che hanno le proprie case e i capannoni accatastati (sarà così in tutta l’Italia?) e ci indigniamo per il ritorno al più bieco centralismo romano. La nostra è semplicemente coerenza! Così come per la protesta contro il patto di stabilità che i sindaci della Lega hanno attuato da sempre, anche con il governo Berlusconi retto da Lega e Pdl".

EUROPA DELL'ALTA FINANZA. "Abbia il coraggio Mariani - conclude il primo cittadino e capogruppo leghista in Provincia di Lecco - di riappendere sulle mura del municipio lo striscione affisso tempo fa, dove Tremonti e la Lega venivano additati quali responsabili del patto che strozza i comuni; lo rimetta, però, senza modifiche così che i suoi cittadini capiscano il tentativo subdolo di attribuire ai suoi nemici di sempre la paternità del patto anziché al vero responsabile che è questa Europa dei mercati, dei banchieri e dell’alta finanza che vuole imporsi sui popoli, depredandoli delle risorse e dell’identità".

7 maggio 2012