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Commercianti al contrattacco dopo il blitz delle Fiamme Gialle

Lecco - Tra capoluogo e località turistiche, dal Lario alla Valsassina, nel fine settimana la Guardia di finanza ha scovato 38 esercenti che barano sugli scontrini. "I veri e importanti evasori sono altri", protesta la Confcommercio che punta il dito contro la pressione fiscale, ormai a livelli di record mondiale.

SCONTRINI E RICEVUTE FISCALI. E' botta e risposta tra Fiamme Gialle e commercianti dopo la raffica di controlli eseguiti nel week-end, non solo nella città di Lecco, ma anche in centri minori. Pattuglie in divisa hanno sequestrato, in tutto, 414 pezzi tra accessori d’abbigliamento e video contraffatti, mentre ai militari in borghese è stato riservato il compito più spinoso: i controlli sul rilascio di scontrini e ricevute fiscali, riservando particolare attenzione anche a diverse località della provincia da Premana e Barzio senza dimenticare la Brianza lecchese. Complessivamente, nelle due giornate del fine settimana, sono stati controllati 119 esercenti e contestate 38 violazioni per mancata o irregolare emissione di scontrini e ricevute fiscali. Svolti anche controlli sui conducenti di auto di lusso, al fine di verificarne la reale capacità contributiva.

NESSUNA CACCIA AI COMMERCIANTI. "Non intendiamo fare la parte del capro espiatorio", commenta il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva, rilevando che l'operazione svolta sul territorio provinciale ha visto il controllo di imprese di tutti i settori, dall’agricoltura all’artigianato: "Quindi è bene evidenziare che non si sia trattato di una caccia ai commercianti, questo sarebbe un messaggio per noi inaccettabile", sottolinea.

PARADISI FISCALI. "Da un lato - chiarisce Riva - ben vengano i controlli perché anche chi non batte uno scontrino deve essere sanzionato, ma chiediamo che sia evitata un’enfasi negativa che non serve a nessuno. Riteniamo che l’azione di controllo vada effettuata anche puntando in altre direzioni: i veri e importanti evasori fiscali sono altri. Come ripete spesso il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, i commercianti non conoscono gli indirizzi dei paradisi fiscali. Nello stesso tempo crediamo anche che sia necessario porre attenzione sull’elevata pressione fiscale del nostro Paese che ha raggiunto livelli non più sopportabili”.

TASSE TROPPO ELEVATE. Anche il presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa, è netto nell’intervenire sulla questione dei controlli, ricordando che, a fronte dei pochi evasori beccati, nel territorio sono presenti 25mila imprese, di cui metà del commercio e dei servizi: “Dire che il 30% dei commercianti è un evasore oltre che falso è offensivo per la categoria e per il territorio. Basta criminalizzare il nostro mondo!". “Il momento è difficile per tutti ma bisogna ricordarsi che sono le imprese a creare occupazione. Proprio per questo servirebbe una politica di supporto e di sostegno alle imprese che tenga conto delle loro reali esigenze: tra queste c’è sicuramente quella relativa a tasse troppo elevate. Da tempo chiediamo di diminuire in modo strutturale il prelievo fiscale. Questa - conclude Ciresa - non vuole essere una giustificazione per nessuno, ma non si può fare finta che il problema tassazione non esista!”.

Nella foto: Peppino Ciresa e Alberto Riva.

28 maggio 2012