Invia articolo Stampa articolo
Confermato: gli orsi sono tornati! “Chi li incontra parli ad alta voce”

CONVIVERE CON L'ORSO. Lecco – Due pecore uccise a Mandello mettono fine ai dubbi: la presenza di orsi sulle montagne tra Valsassina e Alto Lario viene confermata ufficialmente. Come comportarsi, dunque, se ci si imbatte in un plantigrado che scorrazza per i boschi lecchesi?

BISOGNO DI PROTEINE. La Provincia conferma: l'attacco a un gregge di pecore verificatosi a Mandello, in località Somana, nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 maggio, è opera di un orso. Forse si tratta dello stesso animale avvistato a Ballabio, spostatosi in cerca di cibo. Da Villa Locatelli spiegano che di rado l'orso compie aggressione a capi di bestiame, quasi sempre notturne: ciò accade quando ha bisogno di integrare l’alimentazione, di solito vegetale, con proteine. Più frequente, invece, il danneggiamento di alveari o di piante da frutto in quanto l’orso si nutre per circa l’80% di vegetali. Dell'episodio sono state fatte le opportune segnalazioni in Regione, anche al fine di garantire il risarcimento per i capi colpiti che spetta ai proprietari degli animali.

MEGLIO NON AVVICINARSI. Nessun pericolo, invece, per l'uomo. Al punto che gli esperti dell'amministrazione provinciale spiegano che "se si avvista un orso si può godere tranquillamente di questa rara opportunità senza pericoli, anche se è opportuno non avvicinarsi". Dunque, semplici regole di prudenza possono mettere al riparo da ogni rischio. Vediamo quali sono, con l'aiuto degli "addetti ai lavori" di Villa Locatelli. "Se ci si dovesse trovare a pochi metri di distanza da un orso - spiegano -, è importante mantenere la calma e far notare la propria presenza parlando a voce alta; così l'orso si allontanerà. Se si dovesse alzare in piedi, ciò non significa che stia per attaccare, ma, come altri animali selvatici (lepre, marmotta), anche l’orso assume questa posizione solo per meglio osservare il territorio e identificare “l’intruso”. È comunque opportuno allontanarsi lentamente, senza correre, lasciando sempre una via di fuga all’orso. Maggiore cautela nel caso ci si imbatta in un piccolo di orso in quanto quasi sempre c’è la madre nelle vicinanze, mentre è assolutamente da evitare l’interposizione tra l'orso affamato e la sua preda".

SQUADRE DI INTERVENTO. La Provincia di Lecco non è stata colta alla sprovvista dal ritorno dell’orso nei boschi del Lecchese dopo 150 anni: Villa Locatelli ha formato squadre di intervento e di monitoraggio ed ha aderito al progetto Life Arctos, sottoscrivendo con Regione Lombardia e le altre Province interessate un Protocollo che consente il sollecito pagamento dei danni eventualmente causati dai plantigradi. Ora l'amministrazione provinciale sta istituendo dei Tavoli di confronto con il mondo agricolo per stabilire una linea di condotta comune, fornire informazioni analitiche e attuare eventuali provvedimenti di prevenzione, tra cui l’installazione di sistemi di protezione delle greggi e degli alveari. Alla Provincia di Lecco la presenza dell’orso viene considerata un'opportunità più che un problema poichè, viene spiegato, "sottolinea il valore ambientale del territorio lecchese e può rappresentare un’incentivo per il turismo".

25 maggio 2012