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I lecchesi rispondono a Maurer: “Sì alla Lombardia in Svizzera”

Lecco - Ueli Maurer, ministro della Difesa svizzero, propone alla Lombardia di entrare a far parte della Confederazione Elvetica e i lecchesi accettano l'invito. Vi sono ragioni storiche, etniche, politiche ed economiche alla base delle motivazioni degli intervistati che si dichiarano favorevoli alla unione con la Svizzera.

INGRATA ITALIA. Sarà l'impossibilità di ottenere il federalismo, sarà che la penisola è troppo lunga e Roma troppo padrona, sarà che oltreconfine si parla lombardo, ma la stragrande maggioranza dei lecchesi vorrebbe la Lombardia nella Confederazione Elvetica. Un giro lampo di interviste conferma l'esito clamoroso dei sondaggi della stampa locale. I lombardi, e nello specifico i lecchesi, vorrebbero che la Lombardia dicesse addio alla "ingrata Italia" ed entrasse a far parte a pieno titolo della Confederazione Elvetica. A sorprendere, sono le motivazioni politiche e storiche degli intervistati, che vanno ben oltre la cioccolata e il fascino del franco svizzero. Abbiamo scelto le argomentazioni più significative.

IL TICINO ERA NOSTRO. "La Lombardia in Svizzera? Non ci sarebbe nulla di strano - argomenta Silvio Valsecchi, studente universitario -: all'inizio del 1500 il nord lombardo, da Chiasso a Bellinzona passando per Lugano, entrò a far parte della Confederazione. Non dimentichiamo che quei territori, oggi Canton Ticino, appartenevano al Ducato di Milano. Quando il Ducato venne invaso dai francesi, le truppe milanesi, costituite in buona parte da lanzichenecchi svizzeri, si ritirarono a nord, occuparono quella parte del territorio e chiesero l'annesione alla Svizzera. Ovunque nel Canton Ticino campeggia, su castelli ed edifici storici, il simbolo del biscione, a testimonianza di quel passato milanese".

LINGUA LOMBARDA. Non trascurabile retaggio di una stessa identità storica ed etnica, è la lingua locale. "Sinceramente - rileva Antonella Riva, casalinga - se sento certe pronunce romane o meridionali alla televisione italiana faccio fatica a capire, mentre se parlo con uno svizzero ticinese in dialetto ci si capisce al volo. Certo mi sento più a casa mia in Canton Ticino che nel Sud Italia". Più politica la valutazione di Marco, funzionario: "Una cosa è certa - afferma -. Non possiamo andare avanti a lavorare come bestie e farci sfruttare per mantenere tutta la Penisola. Non è possibile continuare con un fisco pazzesco che porta la gente al suicidio. Il federalismo non ce lo danno, la Padania tanto meno, Roma la fa sempre più padrona anche grazie agli ultimi governi, per cui ogni altra strada per uscire da questo lager è buona".

ANDARCI AL VOLO. L'aspetto economico ha il suo peso anche per Stefania Galbusera, impiegata: "Al volo, bisogna andarci al volo! Qui paghiamo tasse come bestie, le più altre d'Europa - sottolinea - ed abbiamo gli stipendi più bassi di tutti. Ma lo sapete che un'infermiera in Svizzera prende anche 3mila euro al mese? Lo sapete che in Svizzera una famiglia col reddito di 4.600 franchi è considerata sotto la soglia di poverà e riceve lo stipendio sociale? Noi qui saremmo quasi tutti dei poveracci. Il fatto è che la Lombardia sarebbe ricchissima se non avesse la palla al piede del resto dell'Italia, altro che Svizzera!".

ORGOGLIO NAZIONALE. Un sussulto d'orgoglio nazionale (lombardo) anche da Luca Colli, studente: "Giusto entrare in Svizzera - afferma - ma a testa alta. Basta guardare carta geografica e Pil e si capisce subito chi ci guadagna da questa unione. In teoria, potrebbe essere la Svizzera ad entrare in Lombardia, se la Lombardia fosse uno stato indipendente: non dimentichiamo che la Lombardia conta ben 10 milioni di abitanti e la Svizzera 8 milioni". Piccolo dettaglio: e l'Italia? "A me pare - sostiene - che l'Italia non esista più come stato sovrano: ha in casa le basi militari americane, si mette a disposizione delle campagne militari delle multinazionali, è succube della burocrazia di Bruxelles, è soggetta alle lobby finanziarie transnazionali che impongono loro uomini a capo di governi non eletti dal popolo... Mi sembra che da molto tempo l'Italia come paese libero sia finita".

PAROLA DI MINISTRO. Il tema del possibile ingresso della Lombardia nella Confederazione Elvetica è nato dalle recentissime dichiarazioni di Ueli Maurer, il ministro della Difesa svizzero."Annettere la Lombardia per noi non sarebbe un problema - ha dichiarato -. Stiamo facendo discorsi analoghi con Baviera e Baden-Württemberg. La Lombardia rappresenta circa il 90% del totale di tutti gli scambi commerciali con il nostro paese. Preferiremmo avere rapporti con Milano che con Roma o Bruxelles". In seguito a questa dichiarazione è stata organizzata una petizione che, in pochi giorni, veleggia verso le 30mila firme.

15 aprile 2012