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Lecco, la Fondazione festeggia i 25 anni

Lecco (Lècch) - Venticinque anni di vita, venticinque anni di presenza viva sul territorio lecchese (e non solo). Il 18 febbraio 2024 la Fondazione Comunitaria del Lecchese ha tagliato il traguardo del quarto di secolo. L’atto di nascita dell’ente è infatti datato 18 febbraio 1999.

Tra le due date, una straordinaria quantità di idee, di progetti, di bandi e volontari. Anzitutto, i numeri.

In questi 25 anni, la Fondazione comunitaria ha erogato risorse pari a 62.676.688 euro, sostenendo 3.056 progetti e raccogliendo 44.718.340 euro di donazioni, di cui 6.081.440 a patrimonio. Le risorse sono state raccolte grazia a 24.397 singole donazioni provenienti dal territorio lecchese.

«La cifra finale però, quella che dà il senso dell’opera compiuta dalla Fondazione – sono le parole della presidente Maria Grazia Nasazzi - è racchiusa nel numero di comuni oggetto di erogazioni e progettualità durante gli ultimi cinque lustri. Tutti, nessuno escluso». Non solo. La storia di questi 25 anni è stata soprattutto una storia di metodi trasparenti e strumenti di sempre maggior coinvolgimento.

La data del 1999 racconta della costituzione dei primi organi sociali, con i criteri della competenza e della rappresentatività dei circondari lecchesi. Lungo il percorso, il ruolo di intermediario filantropico della Fondazione ha saputo declinarsi attraverso il sostegno a progetti degli enti non profit del territorio, grazie ai bandi e a una chiamata alla corresponsabilità dei beneficiari (la nota copertura del 50% del costo del progetto). Tre ambiti ben precisi hanno diretto gli interventi della Fondazione: sociale, tutela dell’ambiente e tutela del patrimonio storico-artistico.

Con il tempo, tuttavia, nuove sfide si sono affacciate all’orizzonte del territorio lecchese e del Paese. «Le crisi economiche e la pandemia – prosegue la presidente Nasazzi - hanno imposto una rinnovata attenzione a nuove forme di fragilità sociale, guidando la Fondazione stessa a un ruolo fondamentale di aggregatore di soggetti». Ne sono un esempio, negli ultimi anni, le varie declinazioni del Fondo Aiutiamoci, le partnership territoriali e i nuovi Fondi da esse generati, la prospettiva coraggiosa di uscire dal territorio, anche con progetti formativi condivisi in Sud Italia con le reti associative locali.

L’ultimo progetto, almeno in ordine di tempo, che va concretizzandosi è tuttavia quello che riguarda Officina Badoni. Ecco allora che l’appuntamento del venticinquesimo anno di vita è anche e soprattutto un rilancio di temi, la possibilità di invitare l’intera città a un ulteriore appuntamento dopo l’estate. A settembre, è l’annuncio ufficiale, aprirà i battenti la nuova Officina Badoni, nel cuore di Lecco.

«La scelta di acquistare l’immobile risale al 2018, la ristrutturazione e il cantiere sono storia odierna – è la conclusione della presidente Nasazzi - Tutto il resto è puro e semplice futuro, un luogo non da riempire, ma da vivere. Dentro il nuovo edificio, ormai esauriti il concorso di idee e le fasi di coprogettazione, troveranno posto spazi permanenti di incontro e collaborazione tra enti e con i giovani. Venticinque anni di vita, insomma. Venticinque anni al servizio della comunità lecchese».

Nella foto, a destra, Maria Grazia Nasazzi.

19 febbraio 2024