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Calenda e i suoi tanti simili che umiliano la politica rimangiandosi parole e alleanze

In questi giorni si è consumata una vicenda tanto penosa quanto illuminante: la giravolta di Carlo Calenda, leaderino del partitello Azione.

Il nostro, che si gabella quale faro attrattivo del centrismo nazionale, ha smorfioseggiato intorno a Enrico Letta, sino ad ottenere, con l'incauto abbraccio del segretario piddì, il sì ad ogni famelica richiesta di collegi e candidature. A nozze fatte, però, il Calenda si è accorto di essere passato alla ribalta politica proprio grazie alla considerazione ricevuta da Letta e all'esposizione mediatica che ne è seguita.

In questa società fondata sull'apparenza e sull'effimera notorietà, alcuni sondaggisti hanno, così, attribuito ad Azione un potenziale exploit sino al 15% dei voti. La subalternità al Pd, a questo punto, avrebbe persino penalizzato il Calenda che, appena letto le cifre, ha pensato bene di mostrare il gesto dell'ombrello al suo sfortunato pretendente, proprio il giorno del matrimonio e nel corso della cerimonia-stampa che avrebbe dovuto celebrare le, già consumate, nozze elettorali.

Nella vita di ogni giorno, tirate una simile fregatura varrebbe la perdita della fiducia; in politica, invece, costui si ripresenta ai cittadini con la stessa faccia, imperterrito, ancora promettendo ed esibendosi come nulla fosse accaduto. Vicende come queste umiliano la politica e spiegano il disdegno da tanti cittadini riservato alla manfrina che chiamiamo democrazia.

Così Enrico Letta rimprovera Calenda: "Che promesse puoi fare agli italiani se sanno già che rompi la parola data?". Ma è domanda, in parte, fuori bersaglio: se i responsabili di questo decadimento sociale sono i personaggi alla Calenda, i veri colpevoli sono tutti quei soggetti, altri membri del teatrino politico col pelo sullo stomaco ma anche gli stessi italiani di bocca buona, che non si indignano, che trovano umanamente normale il voltafaccia dei politici, che sono pronti a lasciar correre purchè il funambolo sappia prenderli in giro con la stessa abilità con cui ha saputo incantare altri, garantendo quello spettacolino che offra anche ai cittadini l'illusione di essere presi in considerazione... sino alla prossima occasione che si presenterà.

Giulio Ferrari

9 agosto 2022