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Sharia "domestica" nel lecchese: un boom di violenze e denunce

La sharia domestica si diffonde nel lecchese, col suo corollario di violenze ai danni di soggetti indifesi, soprattutto donne e minori, e del conseguente aumento delle denunce.

ONDATA DI BRUTALITA'. La sconcertante ondata di brutalità si evince dai dati della Questura di Lecco, che attestano un balzo del 30% in un anno dei reati contro la persona: in buona parte "punizioni corporali" inflitte da islamici a mogli e figlie attratte dai costumi occidentali. "Purtroppo con questo fenomeno - osserva il questore Fabrizio Bocci - dovremo continuare a confrontarci anche in futuro".

SUI MINORI. Per il momento fanno testo i dati raccolti dalla seconda sezione della squadra mobile della Questura Lecco: negli ultimi sette mesi si sono registrati in totale ben 81 casi, che hanno portato a 27 denunci e 4 arresti, a cui si aggiungono anche i 7 ammonimenti del questore per stalking. Quanto al reato più odioso, la violenza sessuale su minori, si rilevano ben 15 i casi, di cui 10 definiti e 5 con indagini ancora in corso, verificatisi a Lecco e circondario da gennaio a luglio 2011. Tra gli episodi più aberranti, una vicenda di abusi ai danni di due minori, rispettivamente di anni 4 e 8, che sarebbero stati compiuti da un cugino ventenne di nazionalità kossovara.

DENUNCE IN CRESCITA. A fronte di una situazione complessivamente preoccupante, il questore sottolinea in positivo la crescita delle denunce da parte soprattutto di giovani figlie e mogli di origine extracomunitaria che subiscono maltrattamenti e abusi all'interno delle loro famiglie. L'imposizione di modelli violenti legati a sottoculture di paesi islamici, pur diffusa nei nuclei famigliari degli immigrati, comincia a non essere più subita passivamente.

Nell'immagine: campagna a fumetti contro la violenza alla donne in Marocco (nel disegno: una ragazza viene sopresa a parlare con un coetaneo dalla madre che la redarguisce e la schiaffeggia, ma a casa il padre la percuote duramente).

1 agosto 2011