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Malattie professionali: convegno dell'Ats

Lecco (Lècch) - Grande affluenza al convegno che si è tenuto giovedì alla sede di Api Lecco organizzato da Ats Brianza con il Comitato territoriale di coordinamento, per la prima volta sul territorio della Provincia di Lecco: scopo dell'incontro, approfondire una tematica inerente la sicurezza dei lavoratori e presentare agli imprenditori del territorio le nuove prassi introdotte da Ats.

PIANO MIRATO. Il Comitato territoriale di coordinamento, costituito da esponenti dell’Agenzia di Tutela della Salute e delle varie forze sociali come le associazioni sindacali e datoriali, ha il compito di affrontare le diverse problematiche in tema di sicurezza sul lavoro e, quindi, di realizzare uno speciale “piano mirato” ufficiale, ovvero uno strumento che indichi alle figure deputate alla sicurezza nelle aziende come tradurre operativamente gli obblighi normativi.

IL SOVRACCARICO. In particolare, l’evento di ieri pomeriggio ha messo a tema un problema, finora in molti casi sottovalutato, legato non tanto al peso movimentato bensì alla ripetizione di alcuni gesti per lungo tempo: il cosiddetto sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. I medici di Ats Paola Grignaschi e Claudia Toso hanno spiegato ai presenti quali sono le malattie professionali connesse con questo rischio e la loro incidenza sulla popolazione per presentare, quindi, il piano mirato proposto alle aziende per prevenire queste patologie, migliorando le condizioni lavorative. In seguito Natale Battevi e Silvia Cairoli hanno illustrato la scheda di autovalutazione inviata da Ats ad alcune imprese.

AUTOVALUTAZIONE. «L’introduzione dello strumento della scheda di autovalutazione – ha dichiarato Roberto Cecchetti, presidente del Comitato Territoriale – è una vera e propria rivoluzione culturale: è rarissimo che un ente pubblico conferisca autorevolezza ai privati. Ats, invece, responsabilizza le figure aziendali deputate alla sicurezza come gli Rspp e gli Rls delegando loro l’attuazione di piani di prevenzione che migliorino la gestione della sicurezza dei lavoratori».

VISITA ISPETTIVA. Le aziende che avessero ricevuto la scheda di autovalutazione e che non la inoltrassero all’Ats non solo dopo il termine del 28 febbraio, ma anche in seguito ai solleciti trasmessi dall’Agenzia di Tutela della Salute, saranno oggetto con buone probabilità di una visita ispettiva: l’Ente di controllo, infatti, non intende agire innanzitutto secondo un’ottica punitiva, ma si propone di fornire strumenti che consentano un’effettiva prevenzione dei rischi e, quindi, la realizzazione di condizioni di salute sul lavoro.

INTERAZIONE. «Ritengo che quello proposto da Ats sia un eccellente metodo di interazione tra enti ed imprese – ha dichiarato Luigi Sabadini, presidente dell’Api di Lecco – è fondamentale poter contare su una struttura, come il Comitato territoriale, che si focalizza su problemi concreti, fornendo linee guida e riferimenti precisi agli imprenditori. Vorrei, inoltre, elogiare la trasparenza di questo metodo: la scheda di valutazione che viene sottoposta alle aziende è la stessa su cui si fondano gli eventuali controlli».

25 novembre 2016