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Lecco, impiego addio Assunzioni: -50%

Lecco (Lècch) - Dimezzano le assunzioni di impiegati e calano nettamente (-28,6%) quelle femminili. In provincia di Lecco la caccia al posto di lavoro diventa sempre più ardua: il tasso di entrata è il più basso tra i territori lombardi che, pure, sono ben al di sotto della media nazionale per ingressi nel mondo del lavoro.

POCO CONFORTANTE. I dati della XVII edizione dell’indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere nazionale e dalle Camere di commercio italiane in collaborazione con il ministero del Lavoro, offrono un quadro poco confortante della situazione occupazionale lecchese. Diminuiscono rispetto al 2013 le previsioni di assunzione delle imprese locali (da 2.660 a 2.500 unità, -160 persone: Lecco -6%, contro il +5,6% lombardo e il +8,9% nazionale). E se diminuiscono anche i licenziamenti previsti, tuttavia anche il tasso di entrata nelle aziende lecchesi è in significativo calo, il più basso in Lombardia.

L'INNOVAZIONE. «Elementi che ci impongono una riflessione rigorosa sulle azioni da porre in essere per contrastare questi fattori di criticità», commenta il presidente dell’ente camerale Vico Valassi, il quale tuttavia rileva come le nostre aziende innovative e/o esportatrici siano le più orientate a effettuare nuove assunzioni: quasi il 25% di queste prevede di rafforzare il proprio organico nel 2014. «Dunque - rileva Valassi - bisogna investire ancora di più e meglio su formazione, innovazione, ricerca e internazionalizzazione, sollecitando anche nuovi modelli organizzativi di impresa come quello del contratto di rete».

GLI STAGIONALI. Tornando ai dati dell’indagine Excelsior, rimane ancora negativo il saldo tra entrate e uscite previste (-690 unità) nel mondo del lavoro. A Lecco crescono di 50 unità le assunzioni stagionali (da 500 a 550: +10%, ma contro il +23,5% regionale e il +16,4% nazionale), mentre diminuiscono quelle non stagionali (1.950 unità, -9,7%, contro il +1% della Lombardia e il +4,8% dell’Italia.

L'INSTABILITA'. E anche dal punto di vista della tipologia delle residue assunzioni la situazione è poco rassicurante, venendosi a privilegiare il precariato e l'instabilità del rapporto di lavoro. Circa la forma contrattuale, infatti, calano le assunzioni a tempo indeterminato (-40%, ovvero -350 unità) e la loro quota percentuale scende dal 33,1% al 21,2% del totale delle assunzioni. Le aziende lecchesi fanno ricorso a personale “stabile” in misura inferiore a quelle italiane (23,8%) e, soprattutto, lombarde (31,6%). Le assunzioni a tempo determinato (da 1.030 a 1.280, +250 unità) sono il 50,7% delle assunzioni totali previste nel 2014, contro il 30,7% dello scorso anno.

SPECIALIZZATI. I profili lavorativi maggiormente richiesti sono quelli dei conduttori di impianti e degli operai specializzati (17,4%, contro l’11,8% della Lombardia e il 16% dell’Italia). Crollo nelle assunzioni di impiegati, addirittura dimezzate nella nostra provincia. Calano anche le assunzioni programmate nel turismo (-16,7%), nei servizi (-7,1%) e nel commercio (-18,6%). Per finire, scendono di 120 unità le assunzioni di donne (da 420 a 300, -28,6%, contro il -15,7% lombardo e il -10,1% nazionale).

11 agosto 2014