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Ance Lecco: «Morte 250 imprese edili»

Lecco (Lècch) - Timidi segnali di dinamismo dal mercato immobiliare lecchese, ma la ripresa è lontana: imprese e lavoratori iscritti alla Cassa edile sono in diminuzione. A frenare il rilancio del settore, l'immobilismo delle banche.

LIEVE ATTENUAZIONE. ll presidente di Ance Lombardia Luigi Colombo, commentando i risultati del V° Rapporto sul mercato immobiliare, realizzato in collaborazione con Cresme che ne fotografa l’andamento nel corso del 2013, rileva «i primi segnali di una lieve attenuazione della fase di contrazione che ha contraddistinto il mercato immobiliare lombardo negli ultimi sette anni».

MERCATO NEGATIVO. «Un mercato che, tuttavia, non riesce ancora - continua Colombo - a invertire la tendenza, restando negativo, con un fatturato ancora in contrazione che si assesta per il 2013 intorno ai 15 miliardi di euro, il livello più basso degli anni 2000, con -12,6% sul 2012, in attenuazione rispetto alla caduta dell’anno precedente, pari al -27,7%». In questo contesto, l'atteso rallentamento nella flessione rappresenta un segnale importante che, profetizza il presidente lombardo di Ance, «ci fa sperare per il prossimo futuro».

CADUTA RALLENTATA. Dalla tendenza generale, al "particolare" lecchese, nella valutazione di Sergio Piazza, presidente di Ance Lecco: «I dati dell’indagine Ance Lombardia-Cresme ricalcano i segnali di un maggior dinamismo del mercato che già avevamo avuto modo di evidenziare nello scorso mese di settembre, alla ripresa dopo la pausa estiva. Questo trend di rallentamento nella caduta della domanda pare confermato anche negli ultimi mesi».

DRAMMATICA MORIA. Per smorzare ogni facile ottimismo, tuttavia, basta un'occhiata al lungo elenco delle imprese "defunte". «Non possiamo dimenticarci - aggiunge Piazza - che la crisi non è affatto finita per il nostro settore e che, soprattutto, il periodo di così lunga stagnazione del mercato ha portato ad una drammatica morìa di impese e alla perdita di centinaia di posti di lavoro in provincia. Dalle 970 imprese in media iscritte nel 2012 alla Cassa edile di Lecco siamo scesi alle 717 del 2013 (-26,1%) e dai 3.430 dipendenti del 2012 ai 3.158 del 2013 (-8%), con circa 4 milioni e mezzo di ore lavorate (-8,9% rispetto al 2012)».

CROLLO DELLE EROGAZIONI. Alla caduta della domanda si accompagna la contrazione del credito. “Il dato che più allarma – continua Piazza – è rappresentato dal crollo delle erogazioni per l’acquisto di abitazioni e immobili non residenziali. Le banche, al di là delle dichiarazioni pubbliche di intenti, dimostrano di aver da tempo dimenticato di assolvere al proprio compito fondamentale di sostegno agli investimenti dei privati. Diventa decisivo, a questo punto, individuare nuovi strumenti e nuove soluzioni per rimettere in moto la voglia di investire nel mattone. Non solo per le nostre imprese - conclude -, ma per tutta la filiera di aziende che opera come indotto dell’attività immobiliare”.

Nella foto-galleria: Luigi Colombo (al centro); Sergio Piazza.

7 febbraio 2014