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Lecco perde un pezzo di storia: addio alla Leuci, 80 in mobilità

Lecco (Lècch) – Tra 6 anni avrebbe celebrato il suo 100° anniversario: invece delle candeline, si spengono per sempre le lampadine della Leuci e la città smarrisce una storia di lavoro e memoria lecchese cominciata nel lontano 1919. Per 80 lavoratori, l'anno nuovo inizia all'insegna della mobilità, mentre sull'area incombono gli appetiti della grande distribuzione...

PUNTO MORTO. La rivitalizzazione dell'area accompagnata a una riconversione della produzione, sostenuta da tecnologie in grado di offrire prodotti più avanzati e concorrenziali, non si farà. La trattativa fra Giuliano Pisati, per la proprietà, e le imprese che avrebbero dovuto subentrare nel progetto è arrivata a un punto morto: troppo distante la forbice tra domanda e offerta. Una sconfitta per gli assessore al Lavoro di Provincia e Comune,  Antonio Conrater e Armando Volontè, che l'altro giorno hanno visto naufragare il progetto di Cittadella della Luce.

CONCRETEZZA IMMEDIATA. Addio dunque al vagheggiato polo della conoscenza che sarebbe nato dall'interazione tra imprese insediate e i ricercatori universitari del Cnr ospitati nella avveniristica struttura. Sul futuro del lavoro, e sul passato della città, ha prevalso la "concretezza" dell'immediato.

DESTINAZIONE PRODUTTIVA. Ora Volontè promette che sull'area non spunteranno altri condomini, come accaduto al Caleotto. Almeno, precisa, "nel medio termine". Poi la destinazione produttiva dell'area Leuci potrebbe cambiare. Una zona che interessa a chi sogna di farvi sorgere l'ennesimo mostro della grande distribuzione, anche secondo quanto a suo tempo rivelato da rapeprsentanti dei lavoratori. Intanto la fabbrica di lampadine, che 30 anni fa occupava 600 operai, si prepara a lasciare a casa gli attuali 80 dipendenti. Per loro la cassa integrazione è esaurita e, dal primo giorno del 2014, saranno in mobilità.

16 novembre 2013