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Effetto crisi, le donne costrette a lavorare

Lecco – Boom di assunzioni femminili nel Lecchese, forse per effetto della crisi che accresce i bisogni delle famiglie: I'incremento di donne lavoratrici è uno dei risultati della XIV edizione dell’Indagine Excelsior – realizzata da Unioncamere nazionale in collaborazione con il Ministero del Lavoro e le Camere italiane –, che mostrano come il periodo di difficoltà per il mercato nazionale del lavoro proseguirà anche nel 2011.

MERCATO DEL LAVORO IN DIFFICOLTA'. I saldi tra entrate e uscite di personale previste sono tutti negativi: -270 unità quello della nostra provincia (3.650 assunzioni e 3.920 cessazioni, -0,3%), -9.620 in Lombardia (139.190 assunzioni e 148.810 cessazioni, -0,4%) e -19.270 in Italia (227.650 assunzioni e 246.920 cessazioni, -0,5%). Lecco evidenzia un tasso di uscita nettamente inferiore a quello della regione e dell’intero Paese (5% contro il 5,8% lombardo e il 6,4% nazionale), ma anche il tasso di entrata è più basso (4,6% contro il 5,4% della regione e il 5,9% dell’Italia).
É pur vero che, secondo le previsioni delle imprese lecchesi, il numero totale delle assunzioni previste sarà superiore a quello del 2010 (4.2404 contro 3.650, +16,2% contro il +2,8% lombardo e il +1,4% nazionale); in particolare crescono le assunzioni non stagionali (+29,8%, contro il +20,5% della Lombardia e il +7,8% dell’Italia), mentre calano le assunzioni stagionali e le collaborazioni a progetto (rispettivamente -2,3% e -18,1%, contro il -5% e il -30,6% della Lombardia, e il +0,3% e il -16,8% nazionale).

ASSUNZIONI DI GIOVANI. “Un dato particolarmente significativo – commenta il presidente dell’ente camerale Vico Valassi - è quello riguardante le assunzioni dei giovani: oltre il 40% delle entrate previste dalle nostre imprese riguarderà persone sotto i 30 anni, percentuale superiore sia rispetto al dato regionale (37%) che a quello nazionale (35%). Nonostante la non facile congiuntura, le nostre aziende sono disposte a investire sui giovani e sulla loro formazione, come dimostra il fatto che oltre un terzo (34,8%, nel 2008 il dato era del 22,9%), delle aziende lecchesi ha effettuato corsi di aggiornamento nell'ultimo anno”.

CERCASI OPERAI SPECIALIZZATI. Analizzando nel dettaglio la tipologia delle assunzioni previste, dallo studio emergono alcuni elementi di rilievo. 1) Con riferimento alla forma contrattuale, per la prima volta nell’ultimo quadriennio, il numero delle assunzioni a tempo determinato supera quelle a tempo indeterminato (1.390 contro 1.350), anche se il peso percentuale di quest’ultime (31,8%) è superiore al dato italiano (26,8%) e in linea con quello lombardo (32,3%; cfr. tab. 1.1, 2.1 e 3.1 e grafico 1.4 dell’allegato statistico). 2) Per quanto riguarda il livello professionale, nella nostra provincia risultano maggiormente richiesti gli operai specializzati (21,4% delle assunzioni previste dalle aziende lecchesi, contro il 13,8% lombardo e il 20,3% italiano), le professioni qualificate nei servizi (25,2% contro il 21,9% regionale e il 21,8% nazionale) e i conduttori di impianti (Lecco 18%, Lombardia 11,8% e Italia 11,7%).

LAUREA POCO RICHIESTA. Solo le assunzioni lecchesi relative alle professioni qualificate nei servizi e le professioni intellettuali-scientifiche registrano un calo rispetto allo scorso anno (rispettivamente -5,8% e -18,2%, cfr. tab. 1.2, 2.2,3.2 e grafico 1.5); 3) Con riferimento al titolo di studio richiesto, la percentuale di laureati richiesti dalle imprese lecchesi nel 2011 è molto più bassa (8,1%) rispetto al dato nazionale (12,5%) e, soprattutto, regionale (17,5%), mentre risulta più alta la quota dei diplomati (48,8% contro il 43,5% regionale e 41% nazionale) e di coloro che non hanno nessun titolo di studio. 4) Appare evidente la vocazione manifatturiera del nostro territorio; infatti la metà delle assunzioni che le nostre imprese prevedono di effettuare nel 2011 sarà concentrata nell’industria e nelle costruzioni (contro il 38,5% nazionale e il 35% lombardo). Anche la quota del commercio è superiore al dato regionale e nazionale (21,7% contro il 16,2% italiano e il 18,1% regionale); 5) Rimangono invece inferiori la quota di assunzioni nei servizi (Lecco 23%, Lombardia 40% e 36,9% Italia) e nel turismo (Lecco 5,3%, Lombardia 7% e Italia 8,4). 6) Da sottolineare il notevole incremento delle assunzioni di donne (che passano da 860 nel 2010 a 1.580 del 2011, il valore più elevato dell’ultimo quadriennio) e che rappresentano il 49,2% delle entrate previste (contro il 38,1% nazionale e il 32,8% lombardo).

15 settembre 2011