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La Confcommercio boccia Monti: “Che delusione questo governo!”

Lecco - Anche la Confcommercio lecchese, come le altre associazioni di categoria, stronca Mario Monti. Il presidente Peppino Ciresa è "deluso": dal governo è stato fatto "poco o nulla" di quanto servirebbe per il bene del Paese. Unica consolazione, la crescita di adesioni alla Confcommercio.

J'ACCUSE. L'assemblea generale dell'associazione è un vero "J'accuse" contro l'insipienza governativa. "Ci aspettavamo - ha detto nel suo intervento Ciresa - impegno per accelerare la dinamica del ritorno alla crescita che in Italia significa, per lo più, impegno per il rafforzamento della capacità competitiva di quel sistema di impresa diffusa, che costituisce la struttura portante dei processi di sviluppo territoriale. Ci aspettavamo una spinta alla competitività che richiede di operare con costante determinazione per il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa e per l'accrescimento della qualità della spesa pubblica, anche ai fini della riduzione degli oneri burocratici".

POCO O NULLA. "Una competitività - ha spiegato - fondata: su liberalizzazioni ancora necessarie, a partire dai servizi pubblici locali, dalle professioni, dal trasporto ferroviario, dalle banche e dalle assicurazioni; sul sostegno all’innovazione tecnologica ed organizzativa nell’impresa diffusa; sull’impegno della qualificazione del capitale umano; sulla valorizzazione dell’identità italiana e della sua offerta turistica come straordinario asset del Paese; sul ruolo pro-competitivo del pluralismo distributivo; su una riduzione della spesa pubblica corrente in tutti i suoi grandi comparti: costi della politica e spese di funzionamento della pubblica amministrazione, spesa sociale, finanza pubblica e territoriale; su una riduzione della pressione fiscale. Invece nell'azione di Governo c’è poco o nulla di tutto questo".

"SEMPRE APERTI" INSOSTENIBILE. Al contrario, i provvedimenti di Mario Monti e dei suoi "tecnici", hanno creato ulteriori problemi. "Ci siamo imbattuti nel decreto Salva Italia - ha proseguito il presidente di Confcommercio Lecco - che ha previsto la totale deregolamentazione delle attività commerciali, che agisce in maniera contraria all’auspicata valorizzazione dell’identità italiana e del pluralismo commerciale. L’identità italiana è un patrimonio fatto di città e di territori, alla cui definizione partecipa un pluralismo distributivo pro-concorrenziale, che ha recato anche un indiscutibile contributo al contenimento dell’inflazione. Il sistema italiano della distribuzione commerciale, fatto di piccole, medie e grandi imprese che si confrontano in un mercato pienamente competitivo, ha sempre assicurato ed assicura ancora oggi ai consumatori livelli di servizio fra i più elevati in Europa". Da notare che Confcommercio è da sempre favorevole alle liberalizzazioni, ma la via scelta dal Governo, in realtà, è una dannosa deregolamentazione delle attività commerciali. "Il “sempre aperti” - ha spiegato Ciresa -, ventiquattro ore al giorno e 365 giorni all’anno, è una condizione insostenibile. Insostenibile per le piccole imprese, difficilmente sostenibile anche per le grandi imprese. Non ne guadagnerà la concorrenza né la qualità del servizio. I consumi sono in recessione e, di certo, non ripartiranno per la deregolamentazione degli orari dei negozi".

MARTELLAMENTO TRIBUTARIO. Agli errori di strategia, si aggiunge il martellamento tributario. "Ci aspettavamo una riduzione della pressione fiscale. Invece - ha sottolineato Peppino Ciresa - ci siamo imbattuti in misure volte di fatto ad aumentare le tasse ai contribuenti regolari. Non solo. Nell’ottobre 2012 è prevista un’ulteriore aumento delle aliquote Iva (dal 21 al 23% e dal 10 al 13%). In questo modo l’unica “crescita Italia” che vediamo è solo la denominazione data ad un decreto legge: di fatto queste misure spingono il Paese in una pesante recessione anzichè favorirne la crescita economica (e i numeri lo stanno a dimostrare: stime Pil 2012 riviste a -1,3 / -1,5% ), riducono il reddito delle famiglie e la già compromessa propensione al consumo". "La prossima applicazione del’Imu da parte dei Comuni - ha aggiunto - è un’ulteriore tassa che graverà sui cittadini ma soprattutto sulle attività produttive e commerciali. Proponiamo alle amministrazioni comunali di voler esaminare la possibilità di una riduzione dell’aliquota Imu da applicare ai negozi di vicinato con particolari caratteristiche, da valutare con Confcommercio Lecco".

SENZA NECESSITA'. Insoddisfacente anche il recente disegno di legge contenente la riforma del mercato del lavoro: "Non ci convince molto - ha commentato il numero uno di Confcommercio -: al di là che su alcuni aspetti non si sentiva la necessità di un intervento, occorre guardare l’impatto che tale riforma avrà sui costi delle imprese. Inoltre, secondo noi, non si verificherà ciò che il Governo assicura invece si realizzerà, ossia un aumento degli investimenti delle imprese in Italia. Le imprese non investono in Italia perché: è elevata (e purtroppo non accenna a diminuire) la pressione fiscale; perché è elevato (e non accenna a diminuire) il costo del lavoro; perché è elevata la carenza di infrastrutture; perché sono elevati (e non accennano a diminuire, nonostante le denominazioni che si danno ai provvedimenti legislativi) gli oneri ed i tempi della burocrazia". Altro che flessibilità del lavoro...

INCREMENTO DEGLI ASSOCIATI. In conclusione, un contesto molto cupo e solo la situazione associativa locale offre a Ciresa motivi di soddisfazione.  "Venendo a noi, alla realtà della nostra associazione, l’animo mi ritorna un po’ più sereno. Anche nel difficilissimo anno appena trascorso il numero degli associati si è incrementato rispetto al 2010: il saldo netto positivo è pari a 28 imprese". Positivo il bilancio dell'attività sociale, presentato con alcuni importanti risultati: dalla battaglia, per ora vinta, contro la realizzazione dell’outlet di Costamasnaga, alla presenza come unici partner delle amministrazioni comunali, nei ben 11 distretti del commercio costituiti in provincia, dalla costituzione del Consorzio Lecco turistica, presieduto da Eugenio Gorrini, dalla costituzione della categoria dei rifugi, agli eventi che anche nel 2011 sono stati messi in cantiere (Leggermente, Pane in piazza, Gelato d’Aprile, il concorso gastronomico Il Piatto di Lecco, la partecipazione a Ristorexpo... ).

NUOVI PROGETTI. In vista, poi, la realizzazione di due nuovi progetti: uno studio sulle dinamiche della distribuzione commerciale nel territorio, e la dislocazione in diversi punti strategici del capoluogo di speciali monitor che trasmetteranno notizie riguardanti il commercio locale, arricchite da informazioni provenienti dalla Provincia e dal Comune. E Ciresa ha chiuso il suo intervento citando "l'ottimo lavoro svolto dal Fondo di Garanzia, presieduto da Antonio Peccati", doveroso riconoscimento in questi momenti difficili, dove per le imprese è sempre più arduo accedere al credito.

Nella foto: Peppino Ciresa tra Alberto Riva e Maria Ratti.

20 aprile 2012