Legittima difesa? Questa legge prende in giro i cittadini: il porto d'armi resta privilegio di pochi
Lecco (Lècch) - Il profluvio di chiacchiere governative sul tema della legittima difesa sta superando il livello di guardia della mia sopportazione. Non intendo entrare nel merito della querelle, ovvero contestare la stravaganza di un provvedimento che non consentirebbe di difendersi sempre e comunque da un ingiusto aggressore, limitando la reazione alla notte piuttosto che al giorno. Il problema è alla radice.
IL DIRITTO. Il nocciolo della questione sta tutto nell'assoluta impossibilità, per una persona "normale", di detenere legalmente lo strumento (materiale, non giuridico) che gli permetterebbe di esercitare il proprio diritto alla legittima difesa. Mi dite cosa ci stanno a sconquassare i timpani con arringhe politiche a tutela del buon diritto di chi spara al reprobo minaccioso, quando poi il cittadino onesto può, al massimo, puntare il dito e fare bum con la bocca?
POCHI MEMBRI. Oggi come oggi, e più di ieri, il porto d'armi viene concesso solo a pochi membri di particolari categorie, come se difendere la propria pelle, e non solo i soldi, non fosse un diritto di tutti. Eccezion fatta per il fucile da caccia, pistole e rivoltelle sono una chimera per la stragrande maggioranza dei cittadini. La legislazione sulle armi, infatti, in Italia è la più restrittiva di tutto il mondo occidentale e, nel contempo, si tratta del Paese dove la criminalità è organizzata per definizione, e certo non difetta in armamenti.
BERSAGLI. La nuova minaccia del terrorismo islamico, poi, dimostra come i cittadini possono da un momento all'altro trasformarsi in bersagli indifesi. Insomma, il Governo romano la smetta di prenderci in giro: se davvero i politici riconoscono che i cittadini hanno il diritto naturale di difendersi (la Chiesa è più avanti, lo afferma e lo fa da duemila anni) non solo a chiacchiere, promuovano leggi serie che consentano alla brava gente di armarsi. Altrimenti, nel caso di necessità, vengano loro a fare bum con la bocca.
Giulio Ferrari
4 maggio 2017