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Lecco, appello di Christi fideles: «Prudenza con l'islam moderato»

Lecco (Lècch) - Un gruppo di base dei fedeli cattolici, Christi Fideles Lecco, ricorda che il corano ammette la dissimulazione. E lancia un appello per invitare alla prudenza nel rilasciare "patenti di moderatismo".

IL CORANO. «Non tutti gli islamici appartengono allo Stato islamico o ne condividono i metodi, però la semplice dissociazione verbale non può sempre essere presa come garanzia di moderatismo, perchè il corano non la rende di per sè credibile». Lo rileva Achille Consonni, coordinatore dell'associazione "di base" dei fedeli cattolici Christi Fideles Lecco, sottolineando che «il problema con l'islam cosiddetto moderato si chiama Taqiyya (dissimulazione) ovvero la pratica vista come possibilità di nascondere le proprie convinzioni e mentire agli "infedeli" per la causa di Allah».

LA PRECAUZIONE. Nel corano la Taqiyya è ricavata in diversi punti: «Che i fedeli non prendano per amici o protettori gli infedeli al posto dei fedeli: se qualcuno lo facesse, in nulla vi sarà aiuto da Allah: eccetto come PRECAUZIONE, così che possiate guardarvi da loro. Ma Allah vi avverte di ricordarlo; perché l’obiettivo finale è Allah» (Corano 3,2). Lo stesso Corano che detta la regola «Quando incontrate gli infedeli, uccideteli con grande spargimento di sangue e stringete forte le catene dei prigionieri (47,4)», offre la possibilità di temporeggiare, di attendere il momento buono per agire: «Non sceglietevi amici tra loro, finchè non emigrano alla causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate (4,89)».

DISSIMULAZIONE. «La prassi della dissimulazione - continua Consonni - è ben nota a quei cristiani che sopravvivono, come cittadini di serie B, nei paesi già conquistati dall'islam. Durante il sinodo in Vaticano del 22 ottobre 2010, monsignor Raboula Antoine Beylouni, vescovo di Curia di Antiochia dei Siri (Libano), spiegò che 'il corano permette al musulmano di nascondere la verità al cristiano e di parlare e agire in contrasto con ciò che realmente pensa e crede'. E noi ne abbiamo avuto più di una conferma anche in Italia».

L'ESPERIMENTO. «Penso - spiega Achille Consonni - all'esperimento ecumenista tra la comunità islamica e la comunità cattolica, che si realizzò a Cremona. Imam e vescovo si mostravano ad ogni piè sospinto abbracciati in pubblico, per esortare cristiani e maomettani alla pace. In seguito (nell'aprile 2003), il moderato imam di Cremona e alcuni dei suoi vennero arrestati con l'accusa di preparare una feroce strage, a base di esplosivo e acido solforico, nel metrò e nel Duomo di Milano».

LA PREMURA. Christi Fideles, dunque, lancia un appello alla prudenza: «Perseverare in simili errori - continua Consonni -, ora che la minaccia è forte, sarebbe diabolico». «Invitiamo soprattutto i sacerdoti - conclude il coordinatore - alla premura di proteggere il proprio gregge, come per duemila anni ha fatto la Chiesa difendendo la Cristianità, da Attila alla lunga catena di aggressioni e conquiste maomettane: facciamo tesoro delle esortazioni alla prudenza e alla diffidenza verso l'islam con cui ci hanno ammonito grandi pastori, come i compianti cardinale Biffi e vescovo Maggiolini».

Link: la pagina facebook di Christi Fideles.

5 Dicembre 2015