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La Lecco volgare: pavimentazione nobile e alberi pregiati non graditi

Lecco (Lècch) - Condivido pienamente l'articolo sulla "Lecco da socialismo reale", con il costante involgarimento e abbruttimento della nostra che città, dà l'impressione di essere un effetto voluto per rispondere ai modelli ideologici minimalisti e squallidi della sinistra cattocomunista che ci governa.

Evidentemente, la nobile paventazione di corso Matteotti, come il porfido di via Turati e quello di via Azzone Visconti facevano a pugni con questa città a misura di immigrato. Così come il cedro di viale Adamello, pianta troppo pregiata e bella per restare in piedi, ad ergersi come un monito contro lo squallore di questa città: lo hanno abbattuto senza pietà, dopo avergli tracciato intorno una sconcertante rotonda a zig e zag, le cui contorsioni, a quel che ho sentito dire, sarebbero state motivate proprio dalla presenza dell'albero monumentale.

In verità, sono un po' tutte le piante ad essere considerate "clandestine" nella Lecco futura, capitale del terzo mondo d'importazione, dove spuntano tendopoli e certe strade assomigliano sempre più a dei mercati africani. Come ha recentemente ricordato il consigliere comunale ed ex assessore Stefano Parolari, l'anno scorso in occasione di due temporali la giunta di sinistra ne ha fatte abbattere ben 180. Per precauzione, hanno spiegato. Adesso anche l'antico cedro, cade sul fronte della bruttezza cattocomunista. E «il meglio deve ancora venire», come aveva promesso Virginio Brivio dai suoi cartelloni elettorali.

A. C.

1 settembre 2015