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Le dimissioni da Fdi-An di Lecco e quegli “iscritti” senza più la tessera

Lecco (Lècch) - Egr. Direttore, sono uno dei tanti iscritti, militanti e quadri che hanno comunicato le proprie dimissioni dal locale partito di Fratelli d’Italia e facendo seguito a quanto erroneamente (non per Vs colpa) riportato dalla Vs autorevole testata a riguardo delle dimissioni in blocco avvenute in Fratelli d’Italia-Lecco, al fin di poter dare ai Suoi elettori ed alla cittadinanza tutta con la massima trasparenza ed esaustività la realtà dei fatti riportati in precedente articolo su argomento Le chiedo di dare spazio anche alle mie considerazioni.

In aggiunta a quanto ivi riportato, per ciò che riguarda le inesattezze e punti toccati dai dirigenti locali citati nel Vs articolo, molto irritato per la metafora spiacevole e di cattivo gusto, mi preme evidenziare quanto segue. E’ stato detto che la maggioranza dei dimissionari sia di Calolziocorte. Essendo di Lecco, e non sapendo se la cosa sia vera o no, presa pur per vera l’affermazione, non capisco come mai invece di rispondere alle motivazioni che hanno portato alla scelta di questa dolorosa ed inevitabile fuoriuscita da un partito, su Lecco, già debole ed attestato su una soglia percentuale pari a circa l’1% (come detto dall’attuale Portavoce Provinciale in una non lontana riunione del Direttivo estesa anche al sottoscritto), preferisca banalizzare la serietà dell'evento rallegrandosi del "grande" risultato ottenuto un anno fa in provincia (N.B. Solo poco più del 2% – di cui in città appena 600 voti). Tale consueto tentativo di banalizzare e ridurre il tutto in battute, è alla base della mia scelta personale di dimettermi.

Per ciò che riguarda l’azzeccagarbugliesco e sterile tentativo di giustificare propri errori e responsabilità sostenendo che i dimissionari non sarebbero tali in quanto non iscritti, per un rinnovo tessera non avvenuto nei tempi previsti da Statuto, evito di entrare nel merito e mi limito a dire che, qualora anche, per delirio di ipotesi, questa tesi trovasse riscontro "legalese", a livello politico sarebbe ancor più grave e disonorevole il tentativo di limitarsi a fornire solo argomentazioni prive di contenuto piuttosto che entrare nel merito e ragionare, seppur con visioni diverse, sulle cause che hanno “costretto” mercoledi u.s. e nei mesi precedenti a dissociarsi, non senza rammarico, dalla guida nominata dal locale partito Fratelli d'Italia.

Infine considerata l’offensiva battuta ricevuta dal Portavoce Provinciale nominato Giacomo Zamperini, vorrei a questo suggerire di non utilizzare riferimenti religiosi (oltretutto in modo offensivo ed inesatto) nel dibattito politico, in quanto, oltre a trovarli personalmente di cattivo gusto, potrebbero infastidire chi vive questi ultimi giorni di Quaresima con reale e sentita partecipazione, ma dico anche che le dimissioni del sottoscritto come di altri sono state inviate a mezzo pec e ricevute in data 1.4. u.s. (di Mercoledi e non Giovedi come qualcuno vuol far credere – allego copia della missiva) proprio prevedendo il consueto atteggiamento volto a comunicare dati e fatti in modo inveritiero... Ben altra e più simpatica battuta sarebbe potuta derivare dalla data delle dimissioni, ma tutto sommato meglio, perchè non è tempo di scherzare, lo richiede la Città che merita che si argomenti su tematiche, problemi e candidati seri, evitando battute e discorsi vuoti. A tutti dico ci si vede nella mischia...

Dott. Carlo Di Pietrantoni

Posso garantirle che il nostro quotidiano non ha pubblicato "erroneamente" alcunché, limitandosi a riportare scrupolosamente quanto dichiarato dai protagonisti di questa vicenda. Ciò premesso, comprenda le mie personali perplessità su come possano delle persone che non hanno più la tessera di Fdi-An presentare, in seguito, le proprie dimissioni da quel partito...

G. F.

4 aprile 2015