Venti di crisi spirano sul lecchese: in calo fatturato ed occupazione
LA CRISI E LA PAURA. Grido di allarme dalla Camera di Commercio: aspettative poco rosee per il IV trimestre.
Lecco – Persi mille posti di lavoro, cresce il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria, diminuiscono le nuove assunzioni, aumentano i contratti a tempo determinato rispetto a quelli indeterminato, segna il passo produzione e fatturati. I venti della crisi soffiano forte anche sotto il Resegone.
CIFRE POCO INCORAGGIANTI. Il bilancio del terzo trimestre 2011 evidenzia un rallentamento della ripresa dell’economia lecchese; infatti, pur rimanendo positive, calano le variazioni tendenziali di produzione, fatturato e ordini del settore industriale, attestandosi rispettivamente al +3,1% (contro il +7,5% del trimestre precedente), al +2,8% e al +4,7%. Le aspettative per l’ultima parte dell’anno non sono incoraggianti (un terzo circa degli intervistati si attende un calo della produzione e della domanda estera, e quasi il 40% ritiene che la domanda interna diminuirà). Questi i principali risultati dell’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia in collaborazione con gli Uffici studi e statistica delle Camere lombarde.
VALASSI PREOCCUPATO. “La situazione occupazionale della nostra provincia continua a destare preoccupazione", commenta il presidente dell’Ente camerale Vico Valassi. “Lo scorso anno - aggiunge - sono stati ‘persi’ circa 1.000 posti di lavoro. Il minor ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria registratosi nel primo semestre 2011 è stato annullato dall’incremento di quella straordinaria e, nel periodo aprile-giugno 2011, rispetto ai primi tre mesi dell'anno, hanno trovato lavoro oltre 200 persone in meno, con un aumento dei contratti di lavoro a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato. Da sottolineare, comunque, la crescita di quasi 200 unità degli avviamenti dei giovani tra 20 e 24 anni, che rappresentano il 20,1% del totale delle persone che hanno trovato lavoro nel secondo trimestre 2011”.
LONTANI DA SONDRIO. La cassa integrazione guadagni ordinaria delle imprese lecchesi passa da circa 1.419.452 ore autorizzate nel 3° trimestre 2010 a 543.007 del 3° trimestre 2011 (-61,7%); anche rispetto al 2° trimestre si evidenzia un calo superiore al 60% (65,4%). Anche la cassa integrazione straordinaria (circa 2,01 milioni di ore autorizzate nel 3° trimestre 2011), diminuisce a livello congiunturale (-18%), ma aumenta se paragonata al dato del 3° trimestre 2010 (+2,8%). Per quanto riguarda le previsioni occupazionali del 4° trimestre 2011 (Indagine Excelsior), secondo i dati recentemente diffusi da Unioncamere Italiana, Lecco si posiziona al 78° posto nella graduatoria nazionale per tasso di entrata (5,6‰, contro la media lombarda del 6,4‰ e italiana del 7,9‰), con un distacco di quasi 9 punti dalla provincia leader in Lombardia (Sondrio, 14,4‰) e di 30 punti rispetto alla provincia leader italiana (Aosta, 35,6‰). Sulle 440 assunzioni che le imprese lecchesi intendono effettuare nel terzo trimestre di quest’ anno, l’86% riguarderà il settore dei servizi; il 57% giovani sotto i 30 anni (Lecco si posiziona in questo caso al 3° posto nella graduatoria nazionale); il 27% le donne; il 20% figure a tempo indeterminato. Le imprese intervistate prevedono di assumere 250 tra laureati e diplomati (pari al 67,2% del totale delle assunzioni non stagionali, percentuale che pone Lecco al 14° posto nella graduatoria nazionale).
INDUSTRIA. Nel 3° trimestre 2011, prosegue la crescita dei principali indici tendenziali relativi all’industria: produzione +3,1%, fatturato +4,7% e ordini +2,8% (in Lombardia rispettivamente +2,8%, +5,5% e +2,3%). Sebbene - come già ricordato - con ritmi ridotti rispetto alla prima parte dell’ anno. Anche l’occupazione, secondo le imprese intervistate, è cresciuta di quasi 1 punto percentuale rispetto al trimestre scorso (contro il -0,1% lombardo). I settori dove si è verificato il maggior incremento della produzione sono quelli dei “mezzi di trasporto”, della “meccanica” e del “tessile” (rispettivamente, +9,2%, +4,8% e +4% rispetto allo scorso anno), mentre hanno evidenziato un calo soprattutto il “legno-mobilio” (-9,5%), la “gomma e plastica” (-3,3%) e la “siderurgia” (-2,4%). A livello regionale cala la produzione soprattutto dell’“abbigliamento” (-2,4%); dei “minerali non metalliferi” (-1,9%) e il “tessile” (-0,8%); al contrario, gli incrementi maggiori sono appannaggio della “siderurgia” (+5,1%), della “meccanica” (+4,8%) e dei “mezzi di trasporto” (+3%). Le variazioni medie dei primi 9 mesi dell’anno sono le seguenti: produzione, +10% (+5,3% in Lombardia); ordini totali, +6,3% (+5,4% nella nostra regione); fatturato totale, +7,8% (contro il +7,9% lombardo).
ARTIGIANATO. Anche in questo comparto, pur rimanendo in campo positivo, si nota un rallentamento dei principali indicatori: a livello tendenziale la produzione evidenzia una crescita del 2,9% (contro il +4,1% dello scorso trimestre); gli ordini totali crescono del 4,4% (contro il +7% del secondo trimestre) e il fatturato totale del 4,4% (contro il +4,7% del periodo aprile-giugno). A livello regionale, si nota un calo della produzione e degli ordini di circa un punto percentuale, mentre il fatturato totale risulta in crescita dello 0,8%, cala inoltre dello 0,2% l’occupazione (mentre a Lecco la stessa rimane invariata). Si evidenziano dei cali della produzione lecchese soprattutto nel “tessile”, nell’“abbigliamento” e nella “carta-editoria” (rispettivamente -6,2%, -4,2% e -1,2%); viceversa, crescono la “gomma plastica” (+19,5%), la “meccanica” (+4,4%) e il “legno-mobilio” (+3,5%). In Lombardia, “pelli e calzature” (+6,9%), “meccanica” (+2,3%) e “siderurgia” (+2,1%) sono i soli settori ad evidenziare una crescita; cala la produzione soprattutto degli “alimentari” (-6,4%), della “carta editoria” (-5,1%) e dell’“abbigliamento” (-4,5%). Le variazioni medie del settore artigiano lecchese dei primi 9 mesi dell’anno sono le seguenti: produzione, +4% (+1,3% in Lombardia); ordini totali, +5,7% (+2% nella nostra regione); fatturato totale, +5% (contro il +2,2% lombardo).
COMMERCIO E SERVIZI. Per quanto riguarda il commercio nel terzo trimestre 2011, solo la provincia di Lecco evidenzia una crescita tendenziale del volume d’affari (+0,8%) (la media regionale registra, invece, un calo del 2,6%). Torna positivo anche il saldo tra coloro che dichiarano un aumento e un calo degli ordini a fornitori (+10,7%, contro il - 28,2% regionale). Rispetto al periodo aprile-giugno, cala dello 0,2% l’occupazione (contro il -0,6% regionale). Meno positivi i dati del comparto dei servizi, dove si registra un calo del volume d’affari (-1,4% a Lecco e -0,7% in Lombardia) e dell’occupazione (-0,1% sia a Lecco che a livello regionale).
ASPETTATIVE PER IL 4° TRIMESTRE. Rispetto allo scorso trimestre, peggiorano nettamente le previsioni sulla produzione industriale per l’ultimo periodo dell’anno; infatti il saldo tra gli imprenditori lecchesi ottimisti (16,8%) e quelli pessimisti (29,9%) passa dal -7,7% al –13,1%. La domanda interna aumenterà a giudizio del 10,6% degli imprenditori intervistati, e calerà secondo il 36,5% (il saldo tra ottimisti e pessimisti passa dal -13,6% a -25,9%). Anche per la domanda estera le previsioni sono molto caute: la quota degli ottimisti passa dal 23,7% al 19,5%, e quella dei pessimisti dal 26,1% al 32,2% (il saldo peggiora di oltre 10 punti percentuali). Anche le aspettative degli imprenditori in merito all’occupazione registrano un saldo negativo (-10,3%, contro il +3,3% della scorsa indagine).
ARTIGIANI PESSIMISTI. Rimangono negative anche le aspettative degli artigiani: la produzione crescerà secondo il 16,5% degli intervistati e calerà a giudizio del 26,6% (il saldo migliora passando dal -18,3% al -10,1%). Anche il saldo della domanda interna (che aumenterà per il 18,2% e calerà per il 24,7%) registrerà un miglioramento, passando dal -8,1% al -6,5%. Peggioreranno, invece, sia il saldo della domanda estera (che calerà a giudizio del 20,6% degli intervistati e aumenterà secondo il 14,7%) sia quello dell’occupazione (che aumenterà per il 2,5% degli intervistati e calerà a giudizio dell’8,8%). Nel commercio il saldo tra ottimisti e pessimisti torna negativo per quanto riguarda il volume di affari (passando dal +12,9% della scorsa indagine al -10,7%), mentre rimane invariato per l’occupazione (nel trimestre scorso il saldo era positivo e pari al 3,2%). Viceversa, nelle aziende di servizi le aspettative tornano positive per il volume d’affari: (il saldo sale dal -2,6% al +17,4%), e per l’occupazione dal (-1,3% al +12,4%).
10 novembre 2011