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Lecco e quei giovani in cerca di passatempi come fanno i vecchi

Lecco (Lècch) - Egregio direttore, sono un ragazzo di 21 anni, quasi 22 ormai e da quando ho iniziato ad avere la facoltà di intendere e pensare mi sono prefissato molti obiettivi, uno di questi comprendeva il divertimento.

Perché il divertimento vi chiederete? Semplicemente perché nella mia vita di situazioni brutte ne avevo passate fin troppe. Il sorriso è una delle poche cose spontanee della nostra vita, il sorriso che ti viene fuori quando incontri gli amici, quando ascolti la musica, quando balli, quando sei libero... non per forza quando bevi o ti droghi (tenete a mente moralisti).

Nel 2011 insieme ad altri ragazzi abbiamo deciso di basare la nostra adolescenza sul divertimento, nostro e degli altri... così abbiamo deciso di creare Mata La Hurra, un’organizzazione di eventi e festicciole per giovani di Lecco. Iniziammo creando il nostro primo “party” in un giardino di un circolo, pagandoci di tasca nostra affitto, impianto audio, impianto luci e tutte le altre spese annesse (vedi Siae ecc.). Alla chiamata, risposero più di 300 giovani che presero parte alla serata, rendendoci orgogliosi e vogliosi di ripeterci.

Dopo quella serata, sul finire dell’estate del 2011 decidemmo di provare l’esperienza di creare un party in una location da noi non molto spesso frequentata: la discoteca. Sempre meglio, 1200 persone pagarono l’ingresso quella sera, permettendoci di rientrare nelle spese e di avere un ottimo budget per i costi di organizzazione di un altro party. Insomma da qui abbiamo fatto una serie di feste, con vari temi che hanno richiamato tantissimi giovani da tutta Lecco. Fino al momento in cui fummo chiamati per gestire la vera e propria direzione artistica di un locale della zona. Accettammo.

Fummo chiamati inoltre per essere parte di uno staff che organizza lo “Spring Break Invasion” in Croazia, ritrovo per migliaia di giovani da tutta Europa. Fummo in grado di portare special guest nella nostra città, di calibro internazionale. Fummo in grado di organizzare 34 sabati l’anno per due anni. Fummo in grado di gestire sicurezza, musica, gadget, marketing, pubbliche relazioni e conti per 365 giorni l’anno. Ma la cosa che più mi rende orgoglioso è che fummo in grado di rimanere nel cuore della gente, dei giovani che alla fine delle nostre serate ci ringraziavano, esatto quel senso di gratitudine che provi quando qualcuno fa qualcosa di bello per te.

Ora voglio chiedere a voi che leggete: avreste mai pensato che un gruppo di sedicenni “sbandati” potesse riuscire a fare tutto ciò? Non siamo stati gli unici, tanti ragazzi in questa città creano cose belle per tutti noi giovani.. semplicemente per il fatto che i “grandi” a noi non ci pensano, quindi meglio pensarci da soli. La situazione però con il passare del tempo è cambiata, le regole si sono fatte più ferree, i controlli più rigidi e il margine di errore minimo.

Ci sono le condizioni adesso per creare qualcosa di bello? Con tutta la serenità rispondo di no. Viviamo in un paese in cui tutto ciò che è bello sta finendo per morire, ucciso da tasse, pressione fiscale, orari non flessibili, controlli e decisioni molto discutibili. Molti di voi ancora penseranno, ma se non ti piace il tuo paese, perché non te ne vai? Bè è quello che farò, sono stato selezionato come animatore per villaggi turistici all’estero. A breve parto, ma prima volevo farvi capire il perché di questa decisione, il perché della nostra frustrazione, il perché dello spostamento del Nameless da Lecco a Barzio.

Sono tutte cose a cui voi non fate caso, ma noi giovani sì. Noi siamo il futuro ma il futuro nemmeno riusciamo ad immaginarlo senza lavoro e occasioni. Eppure basterebbe così poco per ribaltare la situazione, basterebbe presentare il turismo a tutti i nostri abitanti, basterebbe presentare i margini di guadagno. Prendiamo d’esempio il lungo lago di Lecco. Turista è colui che nel tempo libero sfrutta l’occasione per visitare altre situazioni, ma nel tempo libero il turista, a Lecco, sul lungo lago... cosa fa? Bè, guarda il lago mangiando un gelato, nulla può far di più.

Ma se invece ci fosse un chiosco al posto delle giostrine nella zona del monumento con musica live e djset? Se ci fosse una discoteca per intrattenere i turisti durante la serata? Se ci fossero punti di informazioni in giro per il centro? Se i caffè li facessimo pagare 1€ che è già tanto? Se ci fossero tour organizzati in barca a prezzi agevoli a tutti? Se ci fossero eventi e serate internazionali nelle nostre piazze? Sicuramente si creerebbero posti di lavoro, per giovani che il lavoro adesso come adesso possono solo sognarlo, si farebbe girare l’economia della città, si riuscirebbe a creare qualcosa che possa resistere nel tempo, grazie all’innovazione e alla sperimentazione!

Ci sarebbero milioni di cose da dire, ma non voglio dilungarmi troppo. Chiunque di voi abbia letto questo articolo è liberissimo di avere l’opinione che più lo aggrada. Che la gioventù stia diventando bruciata è ormai innegabile, ma ciò che ancora è più innegabile è che la state bruciando voi “grandi”. Con la speranza di farvi riflettere,

Un ragazzo qualunque


Caro ragazzo qualunque,

se c'è qualcuno che avrebbe bisogno di riflettere, quello è proprio lei. Uno che a 21 anni, quasi 22, parla dei "grandi", quasi che fosse ancora un bambino e non un uomo maggiorenne e vaccinato. Uno convinto che nella vita l'importante sia divertirsi e che persino guadagnarsi la pagnotta, per lui, deve essere in relazione con qualche ludica attività, si tratti di party, “Spring Break Invasion” o animazione nei villaggi turistici...

In altri tempi, pensieri di questo genere avrebbero fatto vergognare un dodicenne, poichè ogni adolescente nutriva come massima aspirazione quella di sentirsi e dimostrarsi uomo. Lei fa un grave errore col contrapporre giovani e anziani, ponendo come discrimine il desiderio di sollazzarsi. Il divertimento, in realtà, non è congeniale ai giovani, ma ai bambini e ai vecchi. Si faccia un giro in qualche circolo della terza età, e vi troverà degli anziani impegnati a giocare a carte, a bocce, o coinvolti in qualche evento.

I giovani, i veri giovani, invece non hanno tempo da perdere. Posseggono le energie migliori della propria vita e sanno che non vanno sprecate, ma indirizzate per fare la loro parte nella società. Non per nulla i grandi uomini sono stati dei grandi giovani, che certo non cincischiavano tra amici e canzonette: Napoleone, luogotenente a 16 anni, fu generale, a capo dell'armata d'Italia, a soli 25 anni. Mozart compose capolavori a 15 anni. Alessandro Magno si fece acclamare re dal suo esercito a 20 anni. San Luigi Gonzaga raggiunse il Paradiso neppure 25enne, dopo essersi inflitto per anni durissime penitenze e asprezze quotidiane per conquistare il premio dell'eternità...

La vita è adesso, ma pare che non vi sia più un qualche ideale, una fede, un impegno, manco uno straccio di guerra che faccia sentire ai giovani l'esigenza di mostrarsi uomini veri. Di questo passo, ciò che ancora resta della nostra civiltà è destinato a scomparire. Anche perchè, mentre certi ventenni pensano allo spasso, a casa nostra stanno arrivando altri giovani e giovanissimi che non hanno alcuna voglia di scherzare, e non stanno ad aspettare improbabili posti di lavoro nei divertimentifici per turisti.

Giulio Ferrari

17 gennaio 2015