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A Lecco “Libere matite”, “Marcia della pace” e quel senso di vanità

Lecco (Lècch) - Caro direttore, ho visto alla tv la oceanica manifestazione di Parigi per la strage alla redazione del giornale Charlie Hebdo e, devo dire, che ne sono rimasto davvero impressionato.

Da quella folla immensa è arrivata una risposta di massa al terrorismo islamico, davanti a tanta gente unita come un sol uomo, gli integralisti devono capire che non possono piegare un intero popolo. Invece, passando in centro a Lecco ho visto solo i classici quattro gatti alla manifestazione delle "Matite spezzate" di solidarietà a Charlie Hebdo. Che risposta sarebbe mai quella per un episodio così grave? Che senso ha organizzare una cosa così, a parte il fatto che qualcuno avrà avuto il suo momento di visibilità e sarà contento.

Un'altra cosa simile è la "Marcia della pace" avvenuta sempre sabato e di cui, devo dire, il Corriere di Lecco non ha dato neppure notizia, forse ritenendola semplicemente una delle varie attività podistiche. Ma anche qui, mi chiedo, che senso ha? Adesso che i marciatori della pace se ne sono andati a spasso, approfittando anche della bella giornata, che cosa credono di aver fatto? State pur certi che, da domani, saranno scomparse tutte le guerre...

Il bello è che questa manifestazione è organizzata dal Decanato di Lecco, gente che dovrebbe avere dei sentimenti religiosi, e allora mi chiedo perchè, se sono credenti, non hanno impiegato il tempo a pregare invece che a passeggiare. Certo che a pregare non si mette in mostra nessuno! Quante cose inutili: come si diceva un tempo, "tutto è vanità di vanità".

P. Pirovano

11 gennaio 2015