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Se il canile di Lecco è pericoloso e viene chiuso, perchè ci resta l'Asl?

Lecco (Lècch) - Egregio direttore, nonostante tutti gli sforzi intrapresi da parte di associazioni (Enpa, Lav e Zampamica) e nonostante la determinazione di tutti i volontari del canile e l’intraprendente vicinanza per raggiungere lo scopo di tutte quelle persone sensibili al problema, il canile di via Rosmini chiuderà battenti.

Una decisione sofferta  indubbiamente, ma delineata da fatti ed avvenimenti che hanno portato giorno dopo giorno al trasferimento di quasi tutti i cani. Si era partiti con l’obiettivo che restassero i 20 cani più problematici, per arrivare poi (voluto anche in parte per una normativa Asl) a dieci, per poi scendere a 8 cani (per una non celere comunicazione da parte degli uffici) restando in pratica 4 cani di proprietà del comune di Lecco ed altri 4 di altri Comuni senza avere la certezza (in quanto non proprietari ) che rimanessero.

In definitiva potrebbero rimanere solo i quattro cani del Comune di Lecco. Allora cosa fare? Continuare senza possibilità di percorsi educativi, senza possibilità di apertura al pubblico, senza la possibilità di far arrivare altri cani oppure cercare di far adottare in famiglia i cani rimanenti e chiudere in definitiva la struttura? I volontari hanno scelto di adottarsene due e per i restanti due cercare un trasferimento meno traumatico possibile, sicuramente non in linea con le associazioni che avrebbero voluto secondo un determinato percorso razionale continuare, ma effettivamente, date le pochissime risorse (rimarrebbero solo due cani), senza possibilità di poter intraprendere percorsi educativi, senza poter integrare con il tempo un numero soddisfacente di cani in modo che l’attività possa riprendere normalmente, le associazioni a malincuore hanno deciso l’unica e logica e razionale strada: chiudere battenti.

Con la speranza che, vista la prospettiva (300.000 euro a bilancio per la realizzazione del nuovo parco canile), si possa riprendere al più presto l’attività nel nuovo parco Canile. Per questo motivo nascerà in questi giorni grazie proprio allo sforzo e la determinazione di Enpa, Lav e Zampamica una nuova associazione atta allo scopo dei diritti e tutela degli animali, ma anche per la preparazione futura del nuovo parco canile. Naturalmente la chiusura di via Rosmini  è stato determinata  da quella normativa e dall’ubicazione del canile dove l’Asl rigidamente e dovutamente ha dato atto.

Resta allora una cosa a questo punto da capire, come mai il canile rifugio chiuderà per tutte le ovvie e reali  motivazioni mentre il canile sanitario rimarrà nella stessa struttura priva di normativa strutturale e come si dice pericolosa, con una autorizzazione fino a rievoca del sig. sindaco che se ne assume la piena responsabilità. Teniamo presente che il canile sanitario è molto frequentato anche in considerazione dell’innumerevoli cani che transitano per poco tempo  ma in grande numero, inoltre vi è il servizio per i proprietari dei cani che devono registrare il proprio cane all'anagrafe canina  e inserimento del microchip, il servizio per i proprietari che devono riprendere il proprio cane recuperato vagante, il servizio di sterilizzazione dei gatti delle colonie feline, ecc. ecc .

Innumerevoli persone in definitiva transiteranno nel canile sanitario, più del canile rifugio. Allora visto e considerato che il canile rifugio non poteva più funzionare, chiedo al sig. sindaco, all’assessore Volontè ed al dirigente di riferimento, secondo la logica che anche il canile sanitario dovrà andare da qualche altra parte. La struttura è pericolosa e penso che il sig. sindaco debba realmente revocare il permesso all’Asl, senza indugiare e senza temporeggiare, ricordo che tra 4 mesi finirà il mandato, a meno che si vogliano adottare due pesi e due misure: alle associazioni una marea di vincoli al punto di arrivare alla soluzione di chiudere battenti, all’Asl nessun vincolo.

Ezio Venturini
(Consigliere comunale di Italia dei Valori a Lecco)

25 novembre 2014