Demenziale "politically correct": Tintin è razzista, va tolto ai ragazzi
Lecco - Come tutte le ossessioni, anche il "politicamente corretto" gioca brutti scherzi. Persino l'innocente ed edificanteTintin (il personaggio inventato e disegnato dal belga Hergè per il supplemento della cattolicissima e intransigente rivista Le Vingtième Siècle) è stato censurato in Gran Bretagna con l'improbabile accusa di linguaggio razzista.
SIGILLATO NELLA PLASTICA. L'editore Egmont Uk ha pubblicato il libro a fumetti sigillandolo nella plastica (come si apprende da media britannici e da un sito per immigrati) con tanto di cartellino che ne sconsiglia la lettura... ai ragazzi! Tintin, l'idolo di intere generazioni di giovanissimi, trattato come una volgare rivistina pornografica. Ma in cosa consisterebbe l'"osceno" razzismo di Tintin? Un libro della serie che, nei bei tempi andati, ha venduto 350mila copie in tutto il tutto il mondo, illustra un'avventura del giovanissimo e riflessivo protagonista in Congo belga. Gli indigeni, affermano gli accusatori di Tintin, vengono trattati secondo gli stereotipi coloniali e paternalistici di quel tempo. In particolare si giudica "razzista" il fatto che i congolesi scambino Tintin e il suo fido cane Snowy come delle apparizioni divine, fatto che di scandaloso ha ben poco, e neppure tanto impensabile per delle popolazioni idolatre. In tutta evidenza, sarebbe stato molto più crudele raccontare la fine subita da molti missionari in quelle terre africane non precisamente civili.
CENSURE MANIACALI. Tutto sommato, le accuse di razzismo contro Tintin appaiono palesemente infondate, persino in questi tempi di censure comportamentali che spesso scadono nel ridicolo e nel maniacale. All'origine di certe periodiche campagne contro il simpatico personaggio di Hergé potrebbe esserci la disarmante constatazione che l'eroe Tintin continua a piacere per delle qualità che, in tutti i modi si cerca di reprimere nella gioventù e non solo: il coraggio intraprendente, la faccia pulita e simpatica, una sobria cura nell'abbigliamento e nell'aspetto, la scelta di stare sempre dalla parte del bene senza compromessi. Il "miracolo" di Tintin è quello di rendere simpatiche e avvincenti queste qualità che, nel mondo alla rovescia di oggi, vengono gabellate per noiose e troppo impegnative.
4 novembre 2011