La Regione Lombardia regala preservativi nelle scuole... ma è meglio usarli per fare gavettoni
Lecco (Lècch) - Ad esercitarsi in battutacce c'è da sbizzarrirsi, considerati nome e forma del luogo, il Pirellone, dove è stata partorita la decisione di distribuire vagonate di profilattici nelle scuole e discoteche lombarde. Ma di scherzare la voglia è poca: la trasversale pensata dei consiglieri regionali (ad eccezione, mi stupisco, dei neociddini) manda in vacca, con la gioventù, la dignità di un'istituzione.
ASSISTENZA SESSUALE. Il tutto fuoriesce dalla mente del vicepresidente Fabrizio Cecchetti (quello già distintosi per aver rimediato, col suo voto decisivo, il patrocinio regionale al gay pride) che ha presentato una mozione in cui si impegna la Regione a fornire gratuitamente ai ragazzi i summenzionati profilattici (preservativi, cappuccetti, condom o goldoni che dir si voglia). Un assistenzialismo sessuale gabellato quale misericordioso soccorso alla gioventù lombarda, un tempo balda e sana ed oggi sempre più impestata.
3 IMPESTATI AL GIORNO. Recenti statistiche rivelano che, nella sola Milano, ogni giorno tre giovanissimi entrano nel tunnel senza uscita dell'Aids: a ben vedere, un dato che dovrebbe preoccupare sul piano morale non meno che su quello sanitario, considerato che l'impestamento è frutto di comportamenti (diciamo) disordinati, peraltro gli stessi assimilabili alla logica del goldone. Cronache e vox populi raccontano della ragazzina tredicenne che, col telefonino, si scatta sotto la mutanda e spedisce la foto a chi le paga la ricarica, quella "iniziata" tra il piscio nel cesso di una discoteca, e quella che non ricorda neanche cosa le stessero facendo addosso mentre vomitava il pieno di superalcolici tracannati con gli amici... Di fronte a tanto scadimento morale, la risposta della Regione Lombardia consiste nella collaborazione ai coiti giovanili in funzione anti Aids.
DATI E STUDI. La polemica sull'utilità o inutilità dei profilattici è cosa nota. I detrattori del goldone sbandierano i dati divulgati da alcuni studiosi secondo i quali il preservativo non preserverebbe dal contagio della peste del secolo, visto che presenterebbe fori 50 volte più grandi del virus dell'Aids e quindi il devastante virus può tranquillamente attraversarne la parete di gomma. Si cita anche lo studio di una ricercatrice, la dottoressa Susan Weller, sulla frequenza della trasmissione del virus tra coppie dove uno dei due risultava Hiv positivo, e che hanno continuato ad avere rapporti sessuali usando il preservativo: risultato, nel 30% dei casi, dopo un anno si è ammalato anche il partner sano.
LA SICUREZZA. Le potenti case di preservativi giurano e spergiurano sulla bontà dei loro goldoni, mentre personaggi più o meno noti si sbracciano per testimoniare a favore e vantaggio del prodotto e dei produttori. A luglio, tuttavia, di fronte all'attuale dilagare dell'Aids tra i gay, l'Organizzazione mondiale della sanità ha esortato chi si espone alla pratica omosessuale ad assumere costantemente farmaci antiretrovirali da associare sempre al preservativo (e neppure questo abbinamento garantirebbe una assicurazione sulla vita!). Evidentemente, anche per l'Oms, sostenitrice del profilattico, il suo "protetto" da solo non basta.
L'OCCASIONE. I consiglieri regionali della Lombardia, invece, spargono al vento manciate di preservativi, stimolando anche chi pensava ad altro a cercarsi l'occasione per usarli. Dunque, esporsi a possibili contatti "a rischio". Le multinazionali del goldone ringraziano per la pubblicità. E le transnazionali della prostituzione sono grate per la clientela. Dal canto nostro, possiamo solo salutare la politica che va in vacca, augurandoci che i ragazzi a cui vengono distribuiti i preservativi ne facciano uso nella maniera più sana e sicura: infilandoli al rubinetto invece che alla terza gamba, per impiegarli in formidabili gavettoni.
Giulio Ferrari
Link. Gay, c'è poco da stare allegri: tra loro l'Aids dilaga. E per gli etero...
14 novembre 2014