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Ragazzi maleducati e rammolliti: colpa dell'isteria contro il nonnismo

Caro direttore, oggi si assiste ad una caccia contro il nonnismo condotta al limite dell'ossessione, i cui risultati sono davvero sconfortanti. Vedo una generazione di mocciosi maleducati e rammolliti, a dispetto dei ragazzi con la spina dorsale e rispettosi dei tempi miei.

Mi sono sforzato di comprendere cosa abbia fatto la differenza in mezzo secolo e credo di averlo compreso, anche illuminato dall'isteria di una insegnante di mia conoscenza, che considera il più piccolo sgarbo tra ragazzi una manifestazione di "bullismo" non meno esecrabile degli attentati delle Brigate Rosse. Questi poveri adolescenti, insomma, vengono cresciuti con l'idea che nessuno può torcere loro un capello nè fare uno sberleffo.

Così facendo si ottengono due cose per i ragazzi in questione: 1) li si convince di essere dei padreterni intoccabili trasformandoli in fighetti permalosi e arroganti; 2) li si disabitua a sopportare le prove della vita, che tanto prima o poi distribuisce sberle a tutti. Il sottoscritto ha mangiato pane e nonnismo a scuola come all'oratorio, da universitario (si chiamava goliardia e le matricole quante ne dovevano subire) e da paracadutista (che sarebbe un allievo senza le pompate?) imparando l'umiltà e la pazienza che rafforzano il carattere, sinchè è diventato grande. Certo, il nonnismo non deve scadere nella violenza gratuita, ed allora si potrebbe anche parlare di bullismo o meglio teppismo, ma la violenza peggiore contro dei maschietti è quella di effeminarli, ostacolando in loro lo sviluppo degli attributi maschili.

Paolo F.

4 novembre 2011