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Il “punto nascita” all'ospedale Mangioni di Lecco non va chiuso

Lecco (Lècch) - Egregio direttore, la delibera regionale con la quale è stata disposta la chiusura dello storico ed apprezzato punto nascita attivo presso l’ospedale GB Mangioni di Lecco è intervenuta in assenza di un preventivo nostro confronto con l’assessorato regionale, ancorché fosse stato intrapreso da alcuni mesi un tavolo bilaterale con la Asl di Lecco finalizzato sia alla condivisione delle migliori modalità con cui dare garanzia di continuità e qualità alle gestanti assistite dalla nostra struttura, che alla coerente e funzionale ridistribuzione delle figure professionali nell’ambito delle attività assistenziali del punto nascita.

La decisione assunta dalla Regione Lombardia si inquadra in un percorso di razionalizzazione, con soluzioni di tipo aggregativo, dei luoghi ritenuti idonei al parto, fondando pertanto il criterio selettivo su base esclusivamente numerica, a prescindere dalla qualità dei servizi erogati alla mamma e al nascituro, elementi questi che hanno reso nota e apprezzata GB Mangioni sin dalle sue origini, tanto da registrare negli ultimi anni un numero crescente di parti, sempre prossimi alle 500 unità.

Fiduciosi del comune desiderio, nostro e della dirigenza Asl, di poter trovare una condivisa soluzione auspichiamo che, da un lato, non si depauperi la capacità della nostra struttura di fare fronte al bisogno di salute dell’area lecchese, mantenendone inalterate le attuali potenzialità e, dall’altro, non si determinino effetti sostanziali sul piano occupazionale. Ci riserviamo pertanto di svolgere ulteriori approfondimenti per il perseguimento delle migliori tutele dell’azienda e dei nostri lavoratori.

Ufficio comunicazione Gvm Care&Research

9 ottobre 2014