«A Lecco falliscono anche le sale gioco»
Lecco (Lècch) - Non sono solo fabbriche e negozi a "chiudere bottega": nel Lecchese la crisi del sistema consumistico ora raggiunge anche il settore del gioco d'azzardo. Lo afferma Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco, che non risparmia qualche critica anche alle Camere di commercio.
SITUAZIONE DEVASTANTE. «Anche le Camere di commercio - afferma Valsecchi - si sono finalmente rese conto della situazione devastante della presenza dei locali deputati al gioco d'azzardo nel nostro paese, promuovendo una ricerca, provincia per provincia, e constatando che questo settore rappresenta la terza "industria" del Paese. Ma non le vedevano le nuove visure camerali? Ormai in Italia aprivano solo questi esercizi e chiudevano le aziende produttive con il conseguente licenziamento dei loro dipendenti. Era indispensabile una ricerca ed un monitoraggio per stabilire "che la situazione è preoccupante con i continui insediamenti di locali dediti al gioco d'azzardo"?».
PROSSIME VITTIME. D'altro canto, prosegue Valsecchi, le Camere di commercio «hanno fatto una ricerca che tra qualche mese sarà già superata. Si perché "l'industria" del gioco d'azzardo sarà verosimilmente una delle prossime vittime della crisi economica. Alcune hanno già chiuso, anche a Lecco, e le Camere di Commercio dovrebbero saperlo, altre stanno chiudendo. Dopo aver prosciugato le risorse di tanti cittadini e di malati di gioco compulsivo, adesso si godranno il "meritato riposo". La festa sta per finire, soldi non ci sono più e le famiglie hanno stretto, finalmente, un maggior "cordone sanitario" verso i loro cari affetti da ludopatia».
SETTORE FAMELICO. «Sul podio industriale - conclude il portavoce di Appello per Lecco - in Italia ci devono stare le aziende che investono, innovano e promuovono occupazione e non un settore che si è mostrato famelico, con la complicità dello Stato, senza dare in cambio nulla per aiutare lo sviluppo della nazione».
Nella foto: Corrado Valsecchi.
20 agosto 2014