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Camera di commercio di Lecco: minori introiti per 2,5 mln di €

Lecco (Lècch) - A rischio interventi e servizi erogati dalla Camera di commercio di Lecco alle imprese. Con le misure imposte dal governo Renzi, per la Camera lecchese i minori introiti ammonteranno a circa 2,5 milioni di euro. La Rsu: «In vista un problema occupazionale importante: dove saranno ricollocati gli esuberi degli addetti al sistema camerale?»

BERSAGLI FACILI. Il sistema camerale entra fra i bersagli facili di Matteo Renzi, ed Egidio Silvio Longhi e Daniele Rusconi della Rsu della Camera di Commercio di Lecco alzano gli scudi: «L’incidenza del sistema camerale sulla spesa pubblica nazionale - ricordano - è dello 0,2% (contro il 24,1% delle amministrazioni centrali); dal 2007 al 2012 gli interventi economici realizzati dal Sistema camerale sono aumentati del 47% e dal 2003 al 2012 le spese del personale sono calate del 5% (personale totale -11,9%, il doppio della media della pubblica amminiustrazione, -6,9%). Le Camere di Commercio valgono appena lo 0,2% dei costi del personale pubblico in Italia; le amministrazioni centrali il 56,2%».

FORTE RIDIMENSIONAMENTO. Numeri e funzioni che non fanno desistere il Governo Renzi dalla volontà di ridimensionare fortemente il ruolo delle Camere. «Infatti - spiegano Longhi e Rusconi -, l’art. 28 del dl 90/2014 prevede, a partire dal 2015, la riduzione  del 50% del diritto annuale pagato dai soggetti iscritti al Registro delle imprese alle Camere di Commercio. Le stime di cui disponiamo portano a quantificare in circa 400/500 milioni di euro i proventi che verranno complessivamente a mancare al sistema camerale. Inoltre, sulla base di alcuni recenti studi di Unioncamere e Cgia di Mestre, è possibile stimare che dalla novità normativa potrebbe scaturire un effetto recessivo quantificabile in 2,5 miliardi di euro».

RISPARMIO DI 100 EURO. Pesanti le ripercussioni sotto il Resegone. «Per la Camera di Lecco - continuano - i minori introiti ammonteranno a circa 2,5 milioni di euro a fronte di proventi correnti che annualmente sono pari a circa 7,6 milioni di euro. Per consentire un risparmio medio per impresa pari a 100 euro, questi tagli metterebbero a rischio le numerose attività che le Camere di Commercio gestiscono per legge e, in particolare: l'agevolare l’accesso al credito delle Pmi anche attraverso il supporto ai Consorzi fidi; le funzioni di promozione economica tramite bandi, finanziamenti, progetti, visto che grazie ai contributi del Sistema camerale italiano viene finanziato il 50% dell’investimento imprenditoriale. E nel 2012 gli interventi camerali (che spesso hanno permesso a numerose imprese del territorio di sopravvivere alla difficile congiuntura economica che stanno ancora attraversando) hanno superato, a livello nazionale, i 500 milioni di euro».

ACCORDO DI PROGRAMMA. Le conseguenze negative della riduzione del tributo, rilevano i due rappresentanti sindacali, sarebbero particolarmente pesanti per l'ente di Lecco e per le altre Camere di Commercio della Lombardia che hanno già assunto impegni finanziari importanti, anche per onorare il pluriennale Accordo di programma per la competitività delle imprese siglato proprio con la Regione. L’Accordo prevede il co-finanziamento di progetti per il sostegno delle economie provinciali e gli enti camerali sono il “braccio operativo” irrinunciabile per la realizzazione delle diverse iniziative: dal 2006 grazie all’accordo sono stati investiti per le imprese lecchesi oltre 4,2 milioni di Euro.

SPRECO DI COMPETENZE. Longhi e Rusconi paventano lo spreco delle competenze e capacità dimostrate dal personale delle Camere di Commercio di produrre servizi pubblici di qualità in maniera efficiente, e pongono anche un problema occupazionale importante. Gli 11.000 addetti del sistema camerale italiano, di cui si calcola già in questi giorni un esubero quantificato in 3.000 unità, dove verrebbero ricollocati?

17 luglio 2014