Rapina a Mandello: condanna definitiva
Mandello (Mandèll) - Confermata dalla Cassazione la condanna, a 6 anni e 8 mesi di reclusione, inflitta a Vincenzo Laudari per la rapina al bar Centrale di Mandello. Il condannato dovrà scontare la pena residua sino al 10 gennaio 2019 presso il carcere di Lecco.
FORTE SCALPORE. Aveva destando un forte scalpore la rapina perpetrata al bar Centrale di Mandello del Lario, alle prime luci dell’alba del 31 ottobre 2011. Due individui mascherati ed armati di pistola, dopo aver immobilizzato il proprietario, lo avevano costretto ad aprire la cassaforte, impossessandosi di denaro contante, buoni pasto ed assegni bancari; nonché di sigarette e gratta e vinci prelevati all’interno dell’esercizio commerciale.
ARMI E MUNIZIONI. Subito dopo il fattaccio erano state rinvenute le armi utilizzate dal commando (due pistole con matricola abrasa ed un’altra non censita negli archivi di polizia), complete di un considerevole numero di munizioni, oltre a due autovetture rubate utilizzate dai rapinatori. Le indagini, lunghe e meticolose sino all’inverosimile, condotte dal Nucleo operativo dei Carabinieri di Lecco, erano state avviate con l’analisi delle telecamere di sorveglianza, che avevano permesso di ricostruire le modalità con cui i veicoli provento di furto erano stati precedentemente portati a Mandello ed individuare al contempo il veicolo “pulito” in uso ai rapinatori che, insieme all’analisi del traffico telefonico pregresso, consentiva focalizzare le indagini su Pietro Melis, residente a Seregno, e Vincenzo Laudari, abitante a Lecco.
BUONI E TABACCHI. Le intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché i servizi di pedinamento, avevano consentito ai Carabinieri DI rinvenire, tra Milano Seregno, parte dei buoni pasto e dei tabacchi asportati durante la rapina, nella disponibilità di due ricettatori, S.M. e C.C. Il primo provvedimento restrittivo era stato eseguito a Seregno il 27 marzo 2012 a carico del Melis, mentre successivamente, sulla base delle ulteriori risultanze investigative, veniva tratto in arresto anche il Laudari. A distanza di un anno esatto dai fatti, i due venivano condannati dal gip presso il Tribunale di Lecco, rispettivamente, alla pena (patteggiata) di anni 5 di reclusione per il Melis ed alla pena di anni 6 e 8 mesi di reclusioni per il Laudari, che aveva invece optato per il rito abbreviato. Ieri il verdetto della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna inflitta a Laudari, che dovrà scontare, la pena residua nella Casa Circondariale di Lecco.
14 maggio 2014