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Quelle scelte sulla stagione teatrale nascoste alla commissione Cultura

Caro direttore, chissà cosa aveva di così incredibile da nascondere l’amministrazione comunale di Lecco sulla stagione teatrale, chissà quale colpo di teatro (per rimanere in tema) aveva da serbare per negare alla stessa Commissione Cultura di conoscere - e magari quindi collaborare – le scelte sulla destinazione di quei 200.000€ del bilancio comunale per poi lanciarle in tutta fretta alla stampa….

Un rapida ricostruzione dei fatti. Il 12 luglio viene effettuata dalla Commissione Cultura l’analisi delle linee d’indirizzo della stagione teatrale in cui ci si sofferma molto sulle ipotesi di miglioramento della vendita dei biglietti e poco sui contenuti che a causa dei tagli, pur mantenendo le linee degli anni precedenti, sono in fase di definizione e sui quali ci si aggiornerà. Chiaramente la presentazione della stagione alla Commissione è fondamentale in quanto si tratta di impegnare e spendere oltre 200.000€ di fondi comunali che quindi devono essere giustificati, condivisi e analizzati a dovere. Poi, senza alcun preavviso e senza altra commissione fatta sul tema, dopo 4 mesi arriva l’invito alla presentazione della Stagione convocata per martedì 18 ottobre ore 11 e, capolavoro di stile, alle 10.57 del 18 ottobre arriva ai consiglieri il calendario definitivo della stagione! TRE MINUTI prima della presentazione alla stampa!

Così, analizzando la stagione assolutamente normale, si scopre che abbiamo uno sponsor istituzionale (bene, ma sai che segreto da nascondere…), che ci saranno Ovadia e la Finocchiaro (va bene, piacciono), si scopre che ci sarà Lucilla Giagnoni (interessante), così come si scopre però che sulle sole 12 prose ben 2 sono dello stesso artista, Stefano Massini, sull’opportunità delle quali probabilmente ci si poteva confrontare. Ci si chiede anche se magari, nell’anno della Beatificazione di Giovanni Paolo II non si poteva forse inserire il suo capolavoro “La Bottega dell’Orefice” sold out a Milano per intere settimane, se forse al posto della teatralizzazione di Don Gallo che sa molto di politicizzato non si poteva ricordare il decennale della morte di Don Pino Puglisi, e se invece di rincorrere ogni anno l’organizzazione della giornata della memoria del 27 gennaio non si potesse subito inserire l’evento teatrale nella stagione in collaborazione con altri enti, ed a queste ipotesi se ne potevano aggiungere tante altre che emergono regolarmente nel confronto in Commissione.

Tutto questo senza voler sottolineare che al governo della città c’è chi ha sempre sottolineato nelle scorse amministrazioni che la Cultura non è una spesa ma una risorsa e poi, giustificando tutto con i tagli (ingiusti ci mancherebbe), concede al teatro forse il peggior finanziamento della storia comunale, ben il 30% in meno dell'ultima gestione Faggi. Ma son valutazioni e domande inutili perché non è stata possibile alcuna condivisione per un metodo non nuovo ma che inizia a diventare insopportabile di un’amministrazione che a parole si vanta di grandi aperture, partecipazione e dialogo ma che quando si tratta di gestire davvero eventi e bilancio della città cerca esclusivamente l’affermazione di sé.

Filippo Boscagli e Giacomo Zamperini (Consiglieri PdL Comune di Lecco)