Invia articolo Stampa articolo
Calolziocorte fa pagare la Tares Ghezzi: “Felici solo le banche”

Calolziocorte - Nessuna sospensione della Tares, nessun ritorno alla meno vessatoria Tarsu come consentirebbe un recente decreto legge. Cesare Valsecchi, sindaco piddino di Calolziocorte, pretende sull'unghia il temuto balzello. Ma, accusa il capogruppo della Lega Nord Marco Ghezzi, "a guadagnarci saranno le banche, che pagheranno la metà".

Avrebbero potuto sospendere la Tares e tornare alla meno esosa Tarsu, ma sindaco e Giunta, per un mese nicchiano, poi, di fronte alle contestazioni delle opposizioni in Consiglio comunale, spiegano che non c’è più tempo e promettono interventi correttivi. Ma solo l’anno prossimo e non per tutti. Intanto si paga. Folla di esercenti ad assistere alla seduta consiliare: molti abbandonano l’aula rumorosamente appena capiscono che l’amministrazione, in grande imbarazzo, intende confermare la tassa. Qualcuno, polemicamente, si chiede dove sia finito l'assessore al commercio e artigianato competente sull’argomento.

"L’amministrazione di Calolziocorte - protesta Ghezzi - ha deciso di non approfittare del decreto legge che avrebbe consentito di tornare alla Tarsu e di cancellare, almeno per quest’anno, l’odiata e ingiusta Tares, a differenza di tanti altri Comuni, evidentemente più sensibili al problema". In commissione Bilancio, convocata su richiesta della Lega Nord, c'è stata battaglia: le giustificazioni della maggioranza di centrosinistra sono state confutate dai consiglieri di minoranza Cristina Valsecchi, Tina Balossi e Marco Ghezzi.

"La verità vera - continua Ghezzi - è che non c’è mai stata la volontà di approfittare di questa nuova legge che consente di sospendere la Tares, approvata lo scorso ottobre dal Governo, che forse per una volta aveva compreso di aver commesso un'ingiustizia. Per tutti, comunque, c’è una tassa aggiuntiva di 0,3 euro al mq (che prende la strada di Roma, senza ritorno)". "A rimetterci saranno le famiglie numerose e tantissime attività commerciali e terziarie. A guadagnarci, invece, saranno le banche, che pagheranno la metà e i capannoni industriali, ma in misura decisamente inferiore. In campagna elettorale - conclude sconsolato Ghezzi - avevano detto che avrebbero ascoltato le esigenze dei cittadini..."

22 novembre 2013